giovedì 23 Ottobre 2025

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DECRETO LIQUIDITA’ E ACCESSO AI FINANZIAMENTI GARANTITI: C’E’ UN PROBLEMA

Agenti, subagenti e broker sono attualmente esclusi dalla possibilità di avvalersi del fondo per il sostegno delle Pmi italiane. Ecco perché.  

Agenti, subagenti, broker, promotori finanziari e gli altri soggetti “ausiliari” delle società finanziarie e assicurative risultano attualmente esclusi dalla possibilità di avvalersi del fondo per il sostegno delle Pmi italiane. A denunciare la situazione sono le associazioni di categoria degli agenti e dei broker, in particolare Sna, Anapa e Aiba.

Il fondo Liquidità, che prevede la concessione di prestiti agevolati, con garanzia statale, erogabili con procedure semplificate a chi può attestare una contrazione dei ricavi in conseguenza dello stato emergenziale, sin dalla sua costituzione ha escluso l’attività delle società finanziarie e assicurative, contraddistinte con il codice Ateco “K”. Eppure il Dpcm dell’11 marzo il Governo aveva inserito questi operatori tra quelli essenziali di pubblica utilità, obbligando gli stessi a operare per continuare a offrire ai  propri clienti il servizio di carattere sociale.

Nell’ultimo Decreto Liquidità dell’8 aprile scorso, non c’è traccia di queste attività economiche, che dunque restano escluse e quindi i relativi operatori non hanno accesso al credito garantito dallo Stato o si sono visti respingere la domanda dalle banche.

E se per il Sindacato nazionale agenti questa esclusione «risente di un retaggio del passato», Anapa Rete ImpresAgenzia ha parlato di «un errore imperdonabile che va sanato quanto prima». Aiba, dal canto suo, ha ricordato in una lettera indirizzata al Ministero dello Sviluppo Economico che il decreto Liquidità prevede «espressamente  che i soggetti ammessi alla garanzia siano le Pmi e le persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni la cui attività è stata danneggiata dall’emergenza Covid-19 come da dichiarazione resa sotto forma di autocertificazione (per i prestiti fino a 25.000 euro) senza alcuna esclusione in ordine all’attività esercitata». Il Vigente regolamento del fondo, peraltro risalente al 1996, esclude sì i broker dai benefici previsti dal decreto Liquidità, ma «le disposizioni del fondo non possono essere richiamante né prevalere in alcun modo su una norma di rango superiore, emanata a seguito di un evento eccezionale per garantire la sopravvivenza delle Pmi».

Le associazioni di categoria sono al lavoro in queste ore per risolvere la problematica.

Fabio Sgroi

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