Ne è convinto il segretario generale dell’Ivass, che fa riferimento a quanto sta avvenendo in Cina. E sottolinea: «Un uso intelligente della tecnologia può permettere ai professionisti della distribuzione assicurativa di concentrarsi sul miglioramento e l’ampliamento della relazione con la clientela».
«L’avvento della relazione digitale non fa venire meno, in molti segmenti di mercato, l’importanza della relazione umana: le due dimensioni devono ridefinirsi. Esperienze avanzate di offerta digitale di massa di prodotti assicurativi, quali quelle in corso oggi in Cina, mostrano che anche le grandi piattaforme digitali prevedono, come importante momento di supporto professionale al cliente e dell’esperienza di vendita, l’istaurarsi di una relazione diretta con una rete fisica». La pensa in questo modo Stefano De Polis, segretario generale dell’Ivass, a proposito dell’evoluzione dell’intermediario professionista, tra problematiche e opportunità.
Intervenuto a un recente convegno su questo tema, De Polis ha affermato che «un uso intelligente della tecnologia può permettere ai professionisti della distribuzione assicurativa di concentrarsi sul miglioramento e l’ampliamento della relazione con la clientela, attese anche le potenzialità dell’insurtech di farsi carico delle componenti più burocratiche del lavoro, che sovente connotano una parte significativa dell’attività dei distributori».
Quindi, le componenti core del mercato, vale a dire assicuratori e intermediari, fa presente il segretario generale, «devono prepararsi a confrontarsi con la prospettiva di una crescita della competizione sia da parte dei concorrenti “tradizionali”, sia, con uno sguardo più a medio-lungo termine, da parte dei nuovi competitor “nativi” digitali, inclusi gli operatori digitali globali (Gafa – Google, Amazon, Facebook, Apple)».
Fabio Sgroi
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