Il presidente dell’Associazione Agenti Allianz: «Compete all’assemblea degli associati dibattere, riflettere e soprattutto dare un indirizzo strategico a chi guiderà l’associazione. Irrispettoso invitare a un “confronto pubblico”, con non meglio identificati “esperti in materia giuridica e fiscale”, senza averne preventivamente condiviso ratio, modalità e obiettivi».

Umberto D’Andrea, presidente dell’Associazione Agenti Allianz, non prenderà parte al confronto pubblico sulla questione Progetto 51 di Allianz, organizzato dal Sindacato nazionale agenti il prossimo 1° aprile.

«Attribuisco al “Progetto 51” un valore talmente importante da farne oggetto centrale della prossima assemblea (convocata per il prossimo mese di maggio, ndr)», ha spiegato agli iscritti, perché «compete all’assemblea degli associati, istituzione suprema della nostra associazione, dibattere, riflettere e soprattutto dare un indirizzo strategico a chi guiderà l’associazione».

“Progetto 51”, ha continuato D’Andrea, «è tema da congresso, anche straordinario, e ben venga la naturale scadenza del triennio, che ci consente, seppur in modalità on line, di affrontare quello che sarà l’aspetto maggiormente impattante sul modello agenziale e distributivo per i prossimi anni».

Per D’Andrea, sempre con riferimento al confronto organizzato dallo Sna, «appare quanto meno irrispettoso invitare a un “confronto pubblico”, con non meglio identificati “esperti in materia giuridica e fiscale”, senza averne preventivamente condiviso ratio, modalità e obiettivi».

D’Andrea ha espresso la propria posizione personale, senza entrare nel merito di quello che potrebbe essere il parere degli iscritti al gruppo. Lo Sna gli ha chiesto di diramare l’invito al confronto anche a loro, cosa che il presidente della Tripla A ha «doverosamente» fatto.

Fabio Sgroi

© RIPRODUZIONE RISERVATA