Il Garante nazionale degli assicurati: «Oggi si dovrebbe pensare all’obbligo di trasparenza delle tariffe e di comunicazione al mercato e ai singoli clienti dei parametri utilizzati dagli algoritmi per il calcolo dei premi».

«Oggi è diventato indispensabile varare un provvedimento che impedisca alle compagnie di usare l’intelligenza artificiale in modo distorto e poco etico». La richiesta arriva da Antonio Coviello, ricercatore Cnr-Iriss, docente di marketing assicurativo presso l’Università di Napoli Suor Orsola Benincasa e “Garante nazionale degli assicurati” (Andci).
Coviello trae spunto dall’indagine dell’Ivass (2022) sull’utilizzo di algoritmi di machine learning da parte delle imprese di assicurazione in processi con impatto sulla clientela. «In esito all’indagine», ha ricordato Coviello, «è emerso che il 27% delle compagnie utilizza almeno un algoritmo nei processi con impatto diretto sulla clientela, per una quota di mercato però elevatissima, pari al 78% nel comparto danni. Tra le principali applicazioni degli algoritmi vi è quella di orientare alla identificazione delle intenzioni di abbandono dei clienti, anche a fini di pricing al rinnovo della polizza. Altri modelli permettono di costruire cluster di rischio; oppure nella individuazione dello sconto al nuovo cliente più o meno elevato, per esempio, secondo della compagnia di provenienza».
Secondo Coviello,in particolare, oggi si dovrebbe pensare «all’obbligo di trasparenza delle tariffe e di comunicazione al mercato e ai singoli clienti dei parametri utilizzati dagli algoritmi per il calcolo dei premi». (fs)
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