sabato 08 Novembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

COVID-19: MICHAUD ANALIZZA LE CONSEGUENZE POSITIVE PER COMPAGNIE E INTERMEDIARI

Il coordinatore del Cesia evidenzia, innanzitutto, una sensibilità ai rischi che sicuramente è cresciuta. Nell’ambito dell’offerta assicurativa, quindi, alcune categorie di prodotti, fin qui ritenute poco interessanti, tenderanno a essere più ricercate.  

Massimo Michaud

L’emergenza Covid-19 sta impattando non poco anche sul settore assicurativo. E le conseguenze non sono solo negative. Su questo punto, Massimo Michaud, coordinatore del Cesia (Centro studi intermediazione assicurativa, nato da una iniziativa di Cgpa Europe) ha detto la sua in occasione dell’ultimo laboratorio degli intermediari tenutosi in modalità digitale.

Michaud ha analizzato le possibili conseguenze positive dell’emergenza sanitaria (per gli intermediari e le imprese), prima tra tutte l’accresciuta sensibilità ai rischi. La pandemia, si legge in una nota del Cesia, ha rivelato che la società «non ha capacità di difendersi e reagire alle avversità, evidenza che ha generato una maggiore attenzione ai rischi e una tendenza a trasferirli sul settore assicurativo». Negli Stati Uniti, per esempio, dopo l’inizio della pandemia, «le ricerche sulle assicurazioni vita condotte attraverso Google sono aumentate del 50%».

Ne deriva, quindi, che nell’ambito dell’offerta assicurativa alcune categorie di prodotti, fin qui ritenute poco interessanti, tenderanno a essere più ricercate. «Nelle imprese», ha affermato Michaud, «si imporranno all’attenzione del management la copertura dei danni indiretti (mancati ricavi nel caso di un evento come la pandemia) e della business continuity, la responsabilità degli amministratori (polizze D&O) e le coperture delle spese sanitarie». Si svilupperà, inoltre, la ricerca di servizio. «Durante la crisi, tutti i servizi a distanza (per esempio, telemedicina e teleconsulto) sono stati molto richiesti: è probabile (e auspicabile) uno sviluppo della componente di servizio del prodotto assicurativo per soddisfare le esigenze emergenti. Nelle imprese, inoltre, si dovrà porre maggiore attenzione alla cyber security e alla sicurezza dei dipendenti sul luogo di lavoro con un impatto conseguente sulle garanzie Rco».

Michaud si attende anche un’accelerazione della digitalizzazione: «Fino a qualche tempo si considerava impossibile anche solo pensare alla possibilità di vendere a distanza, ma ora alcune società di servizi hanno iniziato con successo incontri di vendita a distanza segnalando la possibilità di superare consolidati pregiudizi. Una compagnia italiana, appoggiandosi a una start up che ha fornito il supporto digitale, ha associato la vendita a distanza a quella in presenza. Anche in ambito formativo, l’attività in remoto non aveva molta attrattiva, ma ora si assiste a una sua rapida diffusione».

Ma le tecnologie digitali restano solo un fattore abilitante: a fare la differenza, per Michaud, sarà la capacità di cogliere le opportunità. «Per restare al centro del sistema distributivo, gli intermediari assicurativi dovranno non solo offrire prodotti come le polizze a copertura della business interruption o del cyber risk, ma soprattutto offrire consulenza qualificata combinando attività a distanza e in presenza (distribuzione ibrida)».

Fabio Sgroi

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