C’è il rischio, ha spiegato il consigliere Riccardo Cesari, che «una “pennellata di verde” possa ingannare i consumatori e spingerli ad acquistare prodotti non in linea con le loro preferenze, dirottandoli verso fattori meno sostenibili o non sostenibili ostacolando così la transizione, intralciando la capacità degli stakeholders di valutare l’effettivo impatto sociale e ambientale delle imprese, generando false aspettative e ingiusti benefici reputazionali».

Fra gli obiettivi dell’Ivass, in tema di sostenibilità, c’è il contrasto al cosiddetto greenwashing, vale a dire l’ecologismo di facciata o ambientalismo di facciata. In altre parole la strategia di comunicazione adottata da alcune imprese, organizzazioni o istituzioni politiche finalizzata a costruire un’immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell’impatto ambientale.
Il rischio è, ha spiegato Riccardo Cesari, consigliere dell’Ivass, che «una “pennellata di verde” possa ingannare i consumatori e spingerli ad acquistare prodotti non in linea con le loro preferenze, dirottandoli verso fattori meno sostenibili o non sostenibili ostacolando così la transizione, intralciando la capacità degli stakeholders di valutare l’effettivo impatto sociale e ambientale delle imprese, generando false aspettative e ingiusti benefici reputazionali».
Per l’Ivass, ha fatto sapere Cesari, uno dei principali punti di attenzione per contrastare il greenwashing è «l’analisi del valore che il prodotto assicurativo ha per l’assicurato (il cosiddetto value for money). L’attenzione è quindi alta sui processi Pog delle imprese, che portano all’ideazione e realizzazione dei prodotti assicurativi destinati alla collocazione nel mercato, con un focus sui livelli dei costi sostenuti e delle garanzie offerte».
L’istituto di vigilanza ha avviato prime analisi sui prodotti Ibip presentati alla clientela come “sostenibili”, per verificare che siano realmente tali. «Approcciamo queste verifiche consapevoli che il quadro non è definito, che i dati sono pochi e che la loro qualità non è al momento elevata», ha precisato Cesari.
Fabio Sgroi
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