sabato 01 Novembre 2025

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CORONAVIRUS: LA CONSEGUENZA PIU’ IMMEDIATA PER LE AZIENDE E’ IL BLOCCO DELLA SUPPLY CHAIN

Per l’Associazione nazionale dei risk manager la paralisi delle catene di approvvigionamento porterebbe «a una sempre minore reperibilità dei prodotti e al conseguente aumento dei prezzi».  

Mark William Lowe

Secondo l’Associazione nazionale dei risk manager (Anra) è il blocco della supply chain la conseguenza più immediata per le aziende a seguito della diffusione del Coronavirus.

«Da un punto di vista economico, lo scenario è estremamente delicato», sottolinea Mark William Lowe, socio Anra e membro dell’advisory board di Pyramid Temi Group: «la sola città di Wuhan, importante snodo di distribuzione e fornitura nel settore hi-tech ed automobilistico, rappresenta l’1,6% del Pil nazionale, e il suo isolamento sta causando notevoli difficoltà al comparto produttivo. Davanti alla progressiva paralisi delle catene di approvvigionamento, alla crescente mancanza di manodopera, all’impossibilità di transito delle merci e al rischio di disordini sociali, le aziende che puntano sulla produzione just-in-time si trovano in notevole difficoltà, e sempre più prossime al completo blocco della supply chain. Questo», sempre secondo Lowe, «porterebbe a una sempre minore reperibilità dei prodotti e al conseguente aumento dei prezzi. Inoltre, S&P Global Ratings ha stimato una decrescita del Pil nazionale cinese di 1,2 punti percentuali, che impatterebbe in maniera considerevole sul mercato globale».

Per tutelare le aziende da conseguenze catastrofiche, i risk manager si affidano a una procedura specifica, denominata Geoaudit. «È una procedura che identifica i potenziali rischi legati all’esposizione internazionale», spiega Lowe;  «in primo luogo si studiano le dinamiche dei rapporti con l’estero e la maniera in cui queste possono impattare sulla catena di fornitura. Il compito del risk manager, a questo punto, è quello di monitorare il rischio di cambiamento, per cercare di anticipare il momento in cui può comparire un problema ed elaborare non solo un piano B in caso di blocco, ma anche un piano C che garantisca il regolare transito delle merci. Le procedure per condurre un audit e mantenerlo nel tempo sono complesse, ma fondamentali per operare in un mondo globalizzato, dove ogni più piccolo cambiamento politico, fiscale o sociale può avere un grande impatto».

Fabio Sgroi

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