Nel 2014, sottolinea l’Ivass, «a fronte di un minore esborso i consumatori hanno potuto acquistare una maggiore copertura contro i danni a terzi».
Nel 2014 l’importo medio dei massimali assicurati nei contratti Rc auto (valore massimo risarcibile per i danni provocati a terzi) ha registrato un aumento. È quanto rilevato dall’Ivass nel periodo relativo all’ultima parte dell’anno scorso. La garanzia Rc auto può essere abbinata a un massimale unico (il limite massimo risarcibile è complessivo per tutte le tipologie di danni), o con due distinti massimali, per i danni alle cose e per quelli alle persone (agiscono sulla tipologia di danno corrispondente).
I valori minimi assicurabili per l’Rc auto, ha ricordato l’Ivass, sono questi: massimale unico – 6 milioni di euro; massimale danni alle cose – 1 milione di euro; massimale danni alle persone – 5 milioni di euro. Il 60,1% dei contratti è caratterizzato dal massimale unico.
I DATI DEL 2014 – Nel corso del 2014, le polizze con massimale unico sono aumentate del 5,3%. Dunque, sottolinea l’Ivass, «il trend di riduzione dei prezzi del 2014 è abbinato a livelli crescenti di massimali, a fronte di un minore esborso i consumatori hanno potuto acquistare una maggiore copertura contro i danni a terzi». Il valore minimo di legge è attivo nel 70,6% dei contratti che prevedono il massimale unico. Nelle polizze in cui sono previsti massimali distinti per danni alle cose e alle persone, i valori minimi di legge sono attivi nel 60,7% dei contratti; il 30,3% delle polizze prevede massimali superiori al minimo di legge per entrambe le tipologie, mentre nell’8,9% delle polizze il massimale alle persone è fissato al minimo di legge e quello alle cose a un importo superiore al minimo.
Il premio medio nei contratti con massimale pari al minimo di legge (come detto il 70,6% dei contratti) è di 459 euro; il costo della copertura scende a 430 euro per massimali compresi tra 7 e 10 milioni, a 440 euro per massimali compresi tra 11 e 20 milioni e 398 euro per massimali superiori a 20 milioni (8,5% dei contratti). (fs)
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