domenica 19 Ottobre 2025

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CONSIGLIO DIRETTIVO ANRA: PIU’ SPAZIO ALLE RISK MANAGER DONNE

Lo statuto dell’associazione è stato modificato: un terzo dell’organo direttivo sarà appannaggio del genere femminile.
 

Anra, l’Associazione nazionale dei risk manager e responsabili assicurazioni aziendali, ha approvato, nel corso dell’ultima assemblea straordinaria, la modifica dello statuto associativo prevedendo che un terzo dei posti nel consiglio direttivo debba essere riservato al genere femminile.

La scelta, si legge in una nota dell’associazione, «va nella direzione non solo di sottolineare il tema delle pari opportunità e della diversity, ma anche di aumentare il coinvolgimento delle donne e affermare l’importanza del loro ruolo nel settore del risk management, caratterizzato generalmente da una presenza maschile preponderante».

A questo proposito, Anra  ha deciso di istituire all’interno dell’associazione anche un tavolo di lavoro dedicato all’argomento. Lo scopo è quello di «sviluppare progetti e stimolare il dialogo proprio sui temi generali delle pari opportunità e dei vantaggi che un confronto aperto può portare in un settore come quello della valutazione del rischio di impresa».

«La nostra modifica allo statuto vuole essere innanzitutto un primo passo per un maggiore coinvolgimento delle donne sia nella nostra associazione sia soprattutto nel nostro mondo professionale, in una visione che considera la molteplicità e le differenze come valori e risorse preziose d’arricchimento per tutti», ha commentato Alessandro De Felice, presidente di Anra. A oggi, su un totale di 301 soci, le risk manager donne in Anra sono 83 e rappresentano più di un quarto della base associativa.

«La volontà di incrementare il numero delle rappresentanze femminili nel consiglio direttivo dell’associazione nasce su espressa richiesta dei soci e non per obbligo di legge», ha aggiunto Claudia Costa, vice presidente di Anra. «Non si tratta, quindi, di una mera logica di pari opportunità e di “quote rosa” da preservare, ma di un input sentito che tiene presente le capacità e le diverse sensibilità che quotidianamente siamo in grado di mettere in gioco nella gestione dei rischi. E non si può non cogliere come anche nelle attività di formazione che presidiamo come Anra sia in crescita il numero di donne che frequentano i corsi, raggiungendo in alcuni percorsi oltre un terzo dei partecipanti. Si tratta, peraltro, di professioniste che in azienda da anni si occupano di risk management, senza che magari ci sia stato finora un riconoscimento concreto e puntuale sul loro profilo di carriera». (fs)

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