domenica 07 Settembre 2025

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CONGIU SUL FONDO PENSIONE AGENTI: «ECCO PERCHE’ ABBIAMO ADERITO AL PIANO DI EQUILIBRIO PRESENTATO DAL COMMISSARIO». E SU SNA DICE…

Il presidente di Unapass giudica “positivamente” la proposta di Ermanno Martinetto e avverte: «Il nostro Fondo pensione resta l’unico istituto proprio della contrattazione collettiva. Se perdiamo anche questo, l’Accordo nazionale agenti nei fatti si sgretola».

Congiu Massimo«La proposta del commissario straordinario del Fondo pensione agenti l’abbiamo giudicata positivamente, seppur perfettibile, perché arrivati a questo punto rappresenta una mediazione realistica tra le posizioni assunte da tutte le parti sociali, Sna compreso, ed equa nella ripartizione dei sacrifici tra i pensionati e gli attivi». Massimo Congiu (nella foto), presidente di Unapass (Unione nazionale agenti professionisti di assicurazione), spiega in questo modo a tuttointermediari.it la scelta di aderire al piano di equilibrio proposto dal commissario Ermanno Martinetto.

«Come Unapass abbiamo sostenuto, sin dall’inizio, la seconda delle due ipotesi elaborate dal decaduto consiglio di amministrazione del Fondo il 13 dicembre del 2013 perché riteniamo che il passaggio al sistema a contribuzione definita garantisca molto di più tutti, pensionati e attivi, affinché non ci siano più disavanzi in futuro», ha detto Congiu, che ha anche precisato: «Non è che l’attuale natura del Fondo pensione agenti a prestazione definita non ci piaccia, ma bisogna prendere realisticamente atto che non ci sono più le risorse per poterla mantenere. A creare questo disavanzo, come conferma anche la recente verifica tecnica e del tutto terza del commissario straordinario sono stati innanzitutto gli aumenti “generosi” (tali li definisce la relazione tecnica) delle prestazioni pensionistiche operati 15 anni fa dai consigli di amministrazione dello stesso Fondo, senza adeguare proporzionalmente i versamenti, cosicché le pensioni in corso si pagano con i versamenti degli attivi. Gli attivi per ottenere la stessa pensione, se andranno in pensione nel 2030, devono versare 2,5 volte in più rispetto a chi è andato in quiescenza nel 2010. Fortunatamente è sopraggiunta una legge che non permette piú ai fondi pensione di scaricare gli oneri sulle future generazioni. Inoltre la relazione ha fatto emergere anche altri elementi tecnici che hanno contribuito al disavanzo del Fondo, come l’utilizzo di basi demografiche superiori a quelle in uso all’Inps e al mercato della previdenza complementare privata oppure il riconoscimento del rendimento minimo garantito (oggi pari al 2,5%) in un contesto di rendimenti monetari o obbligazionari prossimi allo zero».

L’Unapass, tra l’altro, ha anche chiesto formalmente al commissario che per mantenere valido il principio solidaristico nessun taglio venisse fatto ai pensionati con disagio economico, alle pensioni di invalidità e a quelle di reversibilità.

Come commenta la presa di posizione dello Sna? «Prendiamo atto che dopo quasi due anni da quando tutte le parti sociali sono state responsabilizzate a trovare una soluzione alternativa al fallimento del Fondo, dopo almeno una ventina di incontri e di approfondimenti di merito, lo Sna abbia deciso di aprire la strada alla liquidazione», ha risposto Congiu. «Questa scelta è veramente equa, perchè creerà equamente un grave danno sia ai pensionati, sia agli agenti attivi. Un primo risultato lo ha già avuto: in questo clima di sfiducia, se non venissero attuate le misure di salvataggio i versamenti degli agenti diminuirebbero in modo significativo».

Poi un’altra osservazione e un augurio: «Il Fondo pensione agenti, dopo che l’Antitrust ha autorizzato la contrattazione su base aziendale di rivalse e liquidazione (provvedimento contro il quale Unapass ha presentato formale ricorso), resta l’unico istituto proprio della contrattazione collettiva….Se perdiamo anche questo, l’Accordo nazionale agenti nei fatti si sgretola», ha concluso Congiu. «Certo non lo vuole Unapass che ha espresso parere favorevole al piano di salvataggio. Ora che il commissario, “fermo restando l’attuale piano presentato”, ha ottenuto da Covip “i tempi supplementari” per gli ulteriori chiarimenti richiesti da Sna e Unipol, ci auguriamo che non si perda questa ulteriore occasione. Altrimenti a pensar male…..».

Fabio Sgroi

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