Il nuovo presidente dell’associazione parla a ruota libera con tuttointermediari.it e affronta le principali tematiche del mondo dell’intermediazione. A cominciare dal problema comparatori…
«Ho molto a cuore le sorti dell’Unione europea assicuratori (Uea) e ritengo che sia l’unico centro studi realmente indipendente che ci sia sul mercato assicurativo. Per questa ragione ho assunto volentieri la carica di presidente». Roberto Conforti (foto a sinistra), 65 anni, agente plurimandatario di Reggio Emilia, spiega in questo modo con quale spirito ha accolto il nuovo incarico, dal primo luglio scorso. E a tuttointermediari.it, in esclusiva, svela tutti i progetti e gli obiettivi dell’associazione nata nel 1973. «La squadra che abbiamo messo in piedi, costituita da professionisti di primo piano, è sicuramente di spessore», afferma Conforti, che in passato è stato anche presidente del Gruppo agenti La Previdente e membro dell’esecutivo dell’ormai ex Unione Italiana Agenti Allianz. «L’associazione è da anni riconosciuta per le sue intelligenze ed è accreditata presso tutte le istituzioni pur non facendo nulla di sindacale, ma lavorando per il mercato, per la protezione del consumatore, per la vita degli intermediari professionali di prossimità. Diciamo che non ha rivendicazioni da portare avanti. Uea non fa battaglie personali, non fa crociate…».
D. Bé, quello che Uea sta facendo contro i comparatori è una guerra…
R. Quella contro i comparatori è una battaglia affinché entrino nella legalità. Non è una battaglia perché se ne vadano….
D. Questo è vero. Del resto lo avete sempre detto…
R. Esatto. Personalmente non temo i comparatori, ma quello che mi dà enormemente fastidio è che svolgono l’attività di intermediario come la svolgo io, intermediando direttamente le polizze, oppure rinviando a siti dove si chiude il processo di sottoscrizione della polizza stessa. In altre parole, esercitano l’attività di intermediazione, ma al di fuori di qualunque regola. E questo non va bene, perché, per esempio, non forniscono alcun fascicolo informativo prima della sottoscrizione del prodotto, non ascoltano il cliente, non mettono la loro capacità di intervista al servizio dell’assicurato, non si preoccupano della adeguatezza del prodotto offerto. Ricordo che la mancata adeguatezza è espressamente sanzionata, proprio perché l’intermediario deve coniugare, attraverso la sua competenza, le informazioni che raccoglie per fornire un prodotto adeguato.
D. La lotta ai comparatori è forse il cavallo di battaglia, in questo momento, per l’associazione. Cosa avete fatto e come vi muoverete in futuro?
R. Mesi fa abbiamo consegnato all’Ivass, al Mise, all’Ania e all’Antitrust quattro pagine contenenti i regolamenti e i codici con relativi articoli, presuntivamente elusi o violati dai comparatori. Abbiamo anche presentato una denuncia all’Eiopa che ha predisposto una normativa contenente degli specifici obblighi. Diventerà operativa l’anno prossimo anche in Italia. Una legge che conferma quanto stiamo affermando e cioè che i comparatori sono degli intermediari e devono rispettare le regole degli intermediari. Inoltre, come abbiamo deliberato all’ultimo congresso di Rimini, il prossimo autunno presenteremo un esposto ufficiale all’Antitrust.
D. L’Ivass alla fine dello scorso anno ha acceso il faro su questo fenomeno, aprendo una indagine. Su forte spinta di Uea. La sensazione, almeno, è stata questa…
R. Elena Bellizzi, titolare del servizio tutela del consumatore di Ivass, ha confermato all’ultimo nostro congresso di Rimini che non si tratta di uno studio conoscitivo, ma è una indagine vera e propria dell’autorità di vigilanza.
D. Lei, in qualità di presidente Uea ma anche di semplice intermediario assicurativo, che cosa si aspetta da questa indagine?
R. Mi aspetto che l’autorità di vigilanza faccia il proprio mestiere e cioè dica ai comparatori che le regole degli intermediari sono già scritte. E devono essere rispettate. Almeno fino a quando non ci saranno normative specifiche che regoleranno l’attività tipica di un aggregator. Mi aspetto che, a tutela del consumatore e anche degli intermediari professionali che svolgono la professione con coscienza e competenza, vengano ripristinate le regole della concorrenza. Tutela del consumatore e rispetto delle norme per avere sul mercato gli stessi impegni.
D. Uea è molto attenta all’evoluzione del mercato. Si parla molto del futuro della figura dell’agente assicurativo. Lei come lo vede? Cosa dovrebbe fare un intermediario per continuare a stare sul mercato?
R. Purtroppo i numerosissimi adempimenti obbligatori non lo mettono in condizioni tali da poter pensare serenamente al proprio futuro, perché rappresentano un vincolo esagerato. Il rischio è che tutti questi obblighi riducano la marginalità dei prodotti intermediati e mettano fuori mercato l’intermediario, con seri danni all’intera filiera della distribuzione assicurativa. Da una parte l’agente è ingabbiato dai vincoli di compagnia (procedure e circolari interne, 231, codici di corporate governance, codici etici e altro), dall’altra è alle prese con gli obblighi della pubblica amministrazione e dell’authority di controllo. L’attuale impianto legislativo pesa sull’attività professionale e gestionale dell’intermediario in maniera insopportabile, senza tutelare veramente il consumatore. E allora cosa fare? Battersi affinché il consumatore raggiunga quella maturità tale da saper distinguere le offerte presenti sul mercato e quindi scegliere un professionista a cui affidare la gestione dei propri rischi. Oggi non è così.
D. Quindi, a suo giudizio, tutta la questione legata alla figura dell’agente monomandatario o plurimandatario lascia il tempo che trova?
R. Un professionista è tale se ha la capacità di essere consulente perché competente. Indipendentemente dal numero dei mandati. C’è però un problema: in Italia e all’estero non esiste nessuna compagnia generalista in grado di risolvere da sola i bisogni di un assicurato, sia esso privato o azienda. L’agente monomandatario deve essere consapevole di questo e conoscere quali sono le compagnie specialistiche in grado di avere il prodotto giusto. E quindi le strade, per un monomandatario, sono due: o dice al consumatore che non è in grado si soddisfare quel suo bisogno o avvia una serie di collaborazioni con qualche altro iscritto alle sezioni del Rui, per completare in questo modo la sua capacità di offerta.
D. Quali obiettivi perseguirà Uea nell’ambito del suo mandato? (Nella foto in alto, da sinistra, il comitato di presidenza dell’associazione: il segretario Roberto Sanna, Conforti e il vice presidente Francesco Barbieri)
R. Uea ha varato nel 1973 il primo codice etico del mercato e ha ben presente la funzione sociale di un intermediario. Valorizzare questo aspetto continua a essere l’obiettivo principale ed è nostra intenzione perseguirlo cercando di aumentare la competenza e portare innovazione, anche grazie al coinvolgimento dei nostri partner tecnici, per costruire una filiera di servizio capace di efficientare l’impresa-agenzia, svincolandola dalla logica della mera vendita di prodotti. In questo senso, Uea ha messo a punto un nuovo progetto che abbiamo presentato al nostro convegno di Rimini e presto sarà messo a disposizione dei suoi soci e del mercato.
Fabio Sgroi
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