mercoledì 10 Settembre 2025

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COMPLESSITA’ NEL RECUPERO CREDITI: L’ITALIA E’ INDIETRO

In uno studio condotto da Euler Hermes, il nostro Paese è al 27esimo posto in una classifica che analizza 44 nazioni.  

Euler Hermes logoEuler Hermes, società del gruppo Allianz specializzata nell’assicurazione crediti, ha realizzato uno studio intitolato Il Buono, il Brutto e il Cattivo, che descrive il processo di recupero crediti, mettendo a confronto 44 paesi che presentano differenti livelli di complessità.

L’analisi si basa su tre fattori che influenzano le dinamiche di recupero: le abitudini di pagamento, le tortuosità legali e i rischi di insolvenza. Fra i paesi che presentano meno difficoltà in tema di recuperi ci sono Svezia, Germania e Austria, mentre Russia, Emirati Arabi e Arabia Saudita sono ancora indietro nella semplificazione delle procedure per il recupero dei pagamenti.

Euler Hermes ha definito, in un vademecum per le imprese, “i cinque comandamenti” da seguire per ridurre al minimo il rischio di mancato recupero del credito: 1) mai sottovalutare il contesto economico; 2) negoziare sempre con fermezza; 3) evitare le procedure giudiziarie; 4) recuperare i crediti da debitori insolventi è arduo; 5) far passare il tempo moltiplica la difficoltà di recupero.

La compagnia del gruppo Allianz ha anche determinato un indicatore di complessità per il recupero del credito (Collection complexity index), con l’Italia che si è posizionata al 27° posto sulle 44 nazioni analizzate ed è inserita nella stessa fascia di Usa, Turchia, Brasile e India, in cui le azioni di recupero del credito hanno un elevato livello di complessità. (fs)

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