sabato 04 Ottobre 2025

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COMPAGNIE DIRETTE E TRADIZIONALI: ECCO CHI SI RIVOLGE AI COMPARATORI

I siti di comparazione on line sono appannaggio quasi esclusivo delle imprese dirette. Anche per la resistenza da parte delle reti agenziali.
 

Quante sono le compagnie che si rivolgono ai comparatori? E quali sono? La recente indagine sui comparatori condotta dall’Ivass ha cercato di analizzare anche questo aspetto. È emerso che, delle 68 imprese (italiane ed estere) operanti in Italia nel ramo Rc auto, i siti esaminati dall’Ivass (Chiarezza.it, Comparameglio.it, Facile.it, Segugio.it, 6Sicuro.it e Supermoney.it) comparano solo (o prevalentemente) 7 compagnie dirette, con cui hanno stipulato appositi accordi di collaborazione e dai cui percepiscono provvigioni.

In particolare, quasi tutte le 8 compagnie dirette che operano nella Rc auto e che rappresentano in termini di raccolta premi circa il 10% del totale del mercato (dati Ivass al 31 dicembre 2013) partecipano al circuito dei siti comparativi. Si tratta di Direct Line, Direct & Quixa Seguros y Reaseguros, Dialogo, Eui Limited (ConTe), Genialloyd, Linear e Zuritel. Manca solo Genertel perché all’epoca dell’indagine non risultava presente nel circuito dei siti comparativi. L’analisi del portafoglio Rc auto delle 7 imprese evidenzia che in media circa il 27% dei contratti assunti (tra new business e rinnovi) proviene da siti comparativi, con variazioni significative tra un’impresa e l’altra. In considerazione del fatto che il livello di raccolta sta crescendo in maniera esponenziale se si focalizza l’attenzione sui nuovi contratti assunti nel 2013, l’Ivass sottolinea come la distribuzione tramite aggregatori stia diventando «la modalità assuntiva prevalente per molte di queste imprese, che paiono in tal modo allontanarsi dal modello di vendita diretta, caratterizzato dall’assenza di costi di intermediazione, per avvicinarsi a un modello in cui è prevista, per una rilevante parte del portafoglio, la corresponsione di provvigioni».

E le compagnie tradizionali? Che legame hanno con i comparatori? Per Ivass non è significativo. La loro partecipazione, salvo nel caso della quotazione, «appare sino ad ora marginale e largamente riconducibile a rapporti di collaborazione intercorrenti tra siti e agenti o broker che agiscono su mandato dell’impresa di assicurazione. In questi casi non sussistono accordi diretti tra la compagnia e i siti comparativi». In alcuni casi «si è osservato che, qualora presenti nell’output, le quotazioni non sono riconducibili alle compagnie in argomento, poiché richiamano genericamente o una convenzione esistente con il sito comparativo o un broker o un generica agenzia. È possibile risalire all’impresa solo in caso di selezione della relativa quotazione. In caso di accordo del comparatore con un’agenzia, quest’ultima fornirà la sua quotazione solo se l’utente risiede nel bacino territoriale di sua competenza. L’acquisto del prodotto può poi avvenire direttamente presso l’agente o, nel caso in cui l’accordo con il sito lo preveda, mediante una interposizione del comparatore chiamato a svolgere alcune funzioni propedeutiche alla sottoscrizione in modo da semplificare le operazioni assuntive a beneficio dell’utente web, poco incline a sostituire il rapporto “a distanza” col comparatore con il contratto diretto con persone fisiche».

Tra le motivazioni legate alla esigua partecipazione delle imprese tradizionali alla comparazione, evidenzia l’Ivass, «è emersa anche una certa resistenza da parte della rete agenziale che vede nei comparatori un concorrente capace di sottrarre porzioni di portafoglio».

Fabio Sgroi

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