giovedì 09 Ottobre 2025

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COLPO DI SCENA: GENERALI E CATTOLICA SI ALLEANO E AVVIANO UNA PARTNERSHIP STRATEGICA

Il Leone si è impegnato a diventare azionista con il 24,4% del gruppo veronese attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale per 300 milioni di euro condizionato alla trasformazione di Cattolica in società per azioni. Gli accordi riguardano quattro ambiti industriali.  

Una partnership destinata a far discutere e che è arrivata a sorpresa, quella fra i gruppi Generali e Cattolica. I rispettivi consigli di amministrazione hanno infatti approvato l’avvio di un’alleanza strategica che si fonda su tre pilastri: accordi industriali e commerciali, aumento di capitale e forma giuridica e governance.

ACCORDI INDUSTRIALI E COMMERCIALI – L’obiettivo è quello di generare «opportunità e benefici diretti immediati» per i due gruppi attraverso accordi industriali e commerciali (di durata pluriennale) su quattro aree strategiche di business: asset management (gestione da parte di Generali Asset Management di parte del portafoglio investimenti di Cattolica), internet of things (offerta da parte di Generali ai clienti di Cattolica della piattaforma IoT sviluppata da Generali Jeniot per lo sviluppo del business telematico auto, casa, pet e imprese), business salute (estensione alla clientela di Cattolica dei servizi di Generali Welion in ambito salute, attualmente non offerti da Cattolica, e l’esternalizzazione di parte dei servizi di liquidazione e assistenza da parte di Cattolica sempre a Generali Welion) e riassicurazione (accordo di collaborazione tra Cattolica e Generali, con Generali principale partner in relazione a una quota dei rischi da riassicurare).

AUMENTO DI CAPITALE – L’operazione prevede l’ingresso di Generali come azionista rilevante di Cattolica tramite la sottoscrizione, al verificarsi di alcune condizioni, di un aumento di capitale riservato con esclusione del diritto di opzione per un ammontare complessivo pari a 300 milioni di euro. Questa operazione permetterebbe a Generali di raggiungere una quota in Cattolica pari a 24,4% (calcolata scomputando le azioni proprie). L’aumento di capitale riservato a Generali prevede l’emissione di 54,054 milioni di azioni di Cattolica a un prezzo di emissione per azione pari a 5,55 euro.

Oltre all’aumento di capitale per 300 milioni di euro, Cattolica prevede di deliberare un aumento di capitale in opzione a favore di tutti gli azionisti per un valore di massimi 200 milioni di euro da effettuarsi successivamente, al fine di completare il rafforzamento patrimoniale come si attende l’Ivass.

È previsto che il consiglio di amministrazione di Cattolica convochi l’assemblea straordinaria, da tenersi entro il 31 luglio, per la deliberazione di trasformazione della società in società per azioni e il conseguente cambio di statuto. Entro il prossimo 15 luglio il consiglio di amministrazione di Cattolica approverà la prima tranche dell’aumento di capitale (per 300 milioni di euro) riservato a Generali e la seconda tranche dell’aumento (per 200 milioni di euro) in opzione.

FORMA GIURIDICA E GOVERNANCE – L’accordo prevede che la trasformazione di Cattolica da cooperativa a società per azioni, con effetto dal 1° aprile 2021 e l’adozione di modifiche statutarie a tutela dell’investimento, in vigore sino alla data di efficacia della trasformazione, costituiscano condizioni sospensive per l’ingresso di Generali nel capitale di Cattolica come azionista rilevante.

Si prevede il diritto di veto di Generali nell’assemblea dei soci e nel consiglio di amministrazione in relazione a determinate materie rilevanti a tutela degli interessi finanziari di Generali come investitore e socio di Cattolica, nonché la nomina di tre membri del Cda.

Fabio Sgroi

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