Il presidente del Gruppo agenti Generali invoca una campagna informativa per elevare la cultura assicurativa nell’ambito previdenziale e si dice sicuro che gli agenti sapranno sfruttare le opportunità di questo business.
Prendendo spunto dalla Giornata nazionale della previdenza e del lavoro, che si è svolta a Napoli dal 12 al 14 maggio scorsi, Vincenzo Cirasola (nella foto), presidente del Gruppo agenti Generali, ha voluto dire la sua sul tema della previdenza.
«Su questo argomento noi agenti di Generali e i nostri collaboratori commerciali abbiamo sempre dedicato molta attenzione, disponendo anche di strumenti validi come il Grand’angolo che ci hanno permesso in questi anni di fornire una consulenza altamente qualificata e professionale alla clientela», ha commentato Cirasola nell’ultima newsletter dedicata agli iscritti al gruppo. «È anche vero che si parla molto di previdenza complementare, ma non si analizza mai il contesto attuale. Ossia che per i lavoratori oggi è difficile risparmiare dei soldi, e pensare di dover risparmiare per l’età del pensionamento non è facile e alla portata di tutti. Noi agenti lo sappiamo bene perché tocchiamo con mano cosa vuol dire questa crisi per i nostri clienti. Ma sono sicuro che sapremo sfruttare l’opportunità di questo nuovo business nel quale la nostra compagnia crede molto».
Intanto il Pil è cresciuto dello 0,3%, «e chissà che parte di questa crescita non entri nel business, non solo della previdenza integrativa, ma anche dall’assistenza integrativa, dove il nostro bel paese è fortemente sotto assicurato (solo il 23% della popolazione ha una polizza contro gli infortuni e il solo il 6% una polizza rimborso spese sanitarie)», ricorda Cirasola.
«Ma gli italiani sono al corrente che, nonostante il nostro prelievo fiscale sia uno dei più elevati del mondo, il welfare é veramente minimale, per non dire inesistente? Oppure è ancora convinto di essere rimasto ai tempi dello Stato assistenziale? I nostri politici forse si “vergognano” di raccontare la dura realtà, ossia, che nel caso di infortunio con gravi postumi permanenti per un giovane professionista di 40 anni che gli pregiudica la capacità lavorativa per un periodo lungo di tempo, o nei casi gravi, addirittura per tutta la vita, pur essendo sposato e con prole, l’Inps, cioè lo Stato, non gli indennizza nulla? A mio avviso l’Ania per il tramite delle singole imprese assicurative dovrebbe preoccuparsi di creare una campagna informativa per elevare la cultura assicurativa e mettere in evidenza i bisogni assicurativi, così come anche i politici devono smettere di parlare solamente di diminuzione di tariffa Rc auto. A noi agenti invece, spetta il compito di proteggere le famiglie e le imprese dai rischi», ha concluso il presidente del Gruppo agenti Generali. (fs)
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