martedì 09 Settembre 2025

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CHIUSURA AGENZIE CATTOLICA: LO SNA RENDE PUBBLICA LA LETTERA DI RISPOSTA DELL’AD MINALI

«L’operazione di razionalizzazione della nostra presenza sul territorio è stata e sarà finalizzata solo al recupero di redditività e alla crescita dimensionale, senza alcun intento punitivo», scrive il numero uno della compagnia veronese.

Alberto Minali, amministratore delegato di Cattolica Assicurazioni

Il Sindacato nazionale agenti ha reso pubblica la lettera di risposta da parte di Alberto Minali, amministratore delegato di Cattolica Assicurazioni, a quella inviata dallo stesso sindacato e che aveva come oggetto la cessazione del rapporto con 29 agenzie e le relative modalità di comunicazione ai diretti interessati.

«L’evoluzione delle reti agenziali», ha sottolineato Minali, «passa dallo sviluppare una competenza consulenziale che posizioni i nostri agenti maggiormente nell’ambito dei rischi elementari e del business vita, con l’obiettivo di connotare l’offerta di soluzioni assicurative nel segno della protezione “dai” e della prevenzione “dei” rischi. Ma questa azione, perché sia sostenibile nel tempo, deve essere orientata al raggiungimento di risultati economici positivi».

Minali ha poi rimarcato gli investimenti della compagnia finalizzati «proprio al rafforzamento del modello operativo delle agenzie, non solo con il progetto Agenzia Digitale, ma anche con precise scelte in materia di sistemi, di prodotti nonché di alleanze strategiche» e anche la decisione di «non partecipare alla gara indetta da Poste in ambito auto», proprio per «proteggere le nostre reti agenziali e di non veder minacciato il loro presidio sul territorio e la prossimità con i loro clienti».

Minali ha continuato osservando che «le reti agenziali rappresentano l’architrave distributiva più importante del gruppo e Cattolica ritiene che il ruolo delle agenzie non sarà messo a rischio se queste sapranno diventare economicamente più sostenibili e di dimensione maggiori. Ne consegue che l’operazione di razionalizzazione della nostra presenza sul territorio è stata e sarà finalizzata solo al recupero di redditività e alla crescita dimensionale, senza alcun intento punitivo. Essa continuerà fino a quando non avremo raggiunto l’obiettivo, secondo le linee tracciate dal Piano Industriale. Ad oggi, una quota considerevole di agenzie, e tra queste anche alcune che Lei rappresenta (rivolgendosi a Claudio Demozzi, presidente dello Sna, ndr), hanno una redditività pesantemente negativa che impatta sui risultati del gruppo; ciò è dovuto in alcuni casi alle difficoltà del territorio in cui operano, ma spesso alla scarsa qualità della sottoscrizione e a un atteggiamento che vede nella crescita delle provvigioni, anche a scapito della profittabilità, l’unico obiettivo dell’agenzia. Questa situazione va corretta. Poiché il fine della mia azione manageriale è la trasformazione del modello di business del gruppo, per renderlo più agile e innovativo, non mi posso sottrarre dal dovere di mettere in atto tutte quelle azioni che ritengo necessarie per conseguire gli obiettivi che ci siamo dati e che abbiamo comunicato al mercato».

Fabio Sgroi

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