Diffusa una nota in merito alla notifica ricevuta da parte di 34 soci di annullare la delibera dell’assemblea tenutasi lo scorso 27 giugno, con richiesta al Tribunale di Venezia. L’udienza, tra l’altro è stata fissata 17 giorni dopo la prossima assemblea dei soci, che si pronuncerà sulla proposta di trasformazione in spa della società.
Attraverso una nota diffusa questa mattina, Cattolica ha confermato di aver ricevuto una notifica da parte di 34 soci («pari allo 0,18% del totale dei soci al 13 luglio 2020», ha precisato), i quali hanno dichiarato di possedere complessivamente 54.418 azioni («pari allo 0,03% del totale delle azioni»), riguardante la richiesta al Tribunale delle imprese di Venezia dell’annullamento della delibera dell’assemblea straordinaria tenutasi il 27 giugno scorso concernente la delega al consiglio di amministrazione dell’aumento di capitale fino a 500 milioni di euro con limitazione del diritto di opzione (delibera che al contrario è stata autiorizata dall’Ivass e regolarmente iscritta nel registro delle imprese). La notizia, peraltro, era stata riportata da Tuttointermediari.it qualche giorno fa.
Secondo quanto reso noto da Cattolica, il giudice designato dal tribunale, Lina Tosi ha convocato le parti per l’udienza del 17 agosto 2020, dunque 17 giorni dopo l’assemblea dei soci prevista per il prossimo 31 luglio. Cattolica ha «immediatamente» sottoposto l’atto ai propri difensori (Mario Cera, Matteo Rescigno e Matteo De Poli) per le «opportune» difese, ritenendo «del tutto infondate e temerarie le richieste dei soci attori, che peraltro rappresentano una quota assai poco rilevante in termini sia di azioni che rispetto alla ampia base sociale».
Fabio Sgroi
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