Diversificazione del business, rafforzamento della macchina operativa e nuovo modello di governance sono le tre leve su cui punta il gruppo veronese.
Cattolica cambia decisamente passo e punta su tre leve per crescere da qui ai prossimi tre anni: diversificazione del business, rafforzamento della macchina operativa e nuovo modello di governance.
Il gruppo veronese ha presentato oggi, presso Palazzo Mezzanotte – Borsa Italiana, il suo piano industriale 2018-2020, alla presenza di analisti, investitori e giornalisti. «Sono orgoglioso di presentare un piano industriale che renderà il gruppo Cattolica innovativo, agile e reattivo alle nuove sfide di mercato». Così Alberto Minali, amministratore delegato di Cattolica. «I target al 2020 sono realistici, ma ambiziosi in termini di crescita, eccellenza tecnica e innovazione. Il loro conseguimento renderà Cattolica più forte e redditizia nell’interesse di tutti gli stakeholder. Abbiamo avviato all’interno del gruppo un percorso di cambiamento, industriale e culturale, che coinvolge business, capitale umano e modello di governance. La concretezza di questo piano trova conferma nel target al 2020 del dividendo per azione: vogliamo ripagare i nostri azionisti della fiducia che ci accordano e prevediamo una remunerazione in aumento di circa il 50%».
E vediamo, in sintesi, quali sono questi target: un utile operativo di 375-400 milioni di euro (superiore al 60% rispetto al 2016), un Roe operativo superiore al 10% (+4 punti percentuali sul 2016) e, come ha ricordato l’ad, un dividendo per azione superiore a 0,50 euro (+50% rispetto al 2016).
Cattolica ha lanciato il nuovo piano industriale partendo da quelli che la stessa compagnia ha definito i suoi «punti di forza»: una base clienti «ampia e fidelizzata» con una retention superiore alla media del mercato (+1 p.p. nella sola Rc auto); una capillarità dei suoi canali distributivi (1.500 agenzie e accordi di bancassurance); una redditività auto superiore ai competitor (-4,5 p.p. di loss ratio nella Rc auto); «leadership» in segmenti quali agroalimentare, enti religiosi e terzo settore; un Solvency II ratio superiore a 180%.
La compagnia, per i prossimi tre anni, si pone inoltre l’obiettivo di migliorare le proprie performance tecniche di redditività, in particolare negli ambiti vita (cambio della produzione verso prodotti unit linked e tradizionali a basso assorbimento di capitale) e danni non auto; incrementare la produttività attraverso la semplificazione e l’automatizzazione dei processi; diversificare il mix prodotto rafforzando al contempo i canali distributivi; aumentare il grado di innovazione grazie a telematica e digitalizzazione; coprire i rischi specifici attraverso la costituzione di una nuova società; fare leva sull’apporto della joint venture con il Banco Bpm.
Cattolica ha dato anche i numeri: da qui al 2020 si stima una raccolta premi lorda in crescita del 64% tra 7,6 e 8 miliardi di euro, di cui i premi danni compresi tra 2,4 e 2,6 miliardi di euro (+27% rispetto al 2016) e premi vita tra 5,2 e 5,4 miliardi (+91%). La raccolta beneficerà prevalentemente di azioni di crescita inorganiche, come la partnership strategica con Banco Bpm che, grazie alla forza distributiva di circa 1.700 sportelli, secondo Cattolica porterà al 2020 a un incremento di premi pari a 140 milioni di euro nel danni e di 3 miliardi di euro nel vita.

Nel danni, in particolare, si raggiungerà un ribilanciamento del mix produttivo (premi non auto al 51%, rispetto al 45% del 2016). Il tasso di incidenza dei costi diminuirà nell’arco di piano dal 5,9% al 4,8%.
Si punterà anche alla crescita della rete agenziale attraverso l’intensificazione della formazione, la creazione di agenzie specializzate per valorizzare peculiarità specifiche e il ribilanciamento del business mix. Si prevede per la rete agenziale un cambio di composizione nella produzione vita verso prodotti unit linked e la crescita nel danni con la valorizzazione dell’offerta agricola – agroalimentare e l’estensione dell’offerta enti religiosi e terzo settore, oltre allo sviluppo di coperture catastrofali. Dal nuovo mix e da una maggior penetrazione telematica Cattolica si attende un’evoluzione della raccolta premi medi per agenzia da 1,9 milioni di euro nel 2017 a 2,3 milioni di euro nel 2020. Tra le altre cose, la compagnia si attende un incremento di 150.000 clienti under 35 e una riduzione del 30% dei tempi dedicati alle attività amministrative.
Novità sono previste anche in ottica innovazione e data management. Grazie all’uso e gestione dei dati si interverrà sulla lotta alle frodi incrementando il tasso di identificazione (da 1 p.p. a 3 p.p. nell’auto), sulla sofisticazione tariffaria e sull’innovazione dell’offerta, con un beneficio totale di circa 30 milioni di utile tecnico atteso al 2020. Il secondo cantiere riguarda invece l’offerta di prodotti connessi grazie a telematica, Internet of Things, tecnologie smartphone-based e partnership con primari player industriali. L’obiettivo è aumentare al 50% la penetrazione telematica sul nuovo business auto consentendo una retention del portafoglio telematico di 2-5 p.p. superiore al business non telematico.
Non è finita: sono state varate delle linee guida per un’evoluzione del modello di governance e una complessiva rivisitazione del testo statutario da proporre all’assemblea dei soci, con l’obiettivo di rendere la gestione della società cooperativa più snella ed efficiente e favorire l’ingresso degli investitori istituzionali come soci. L’assemblea dei soci sarà chiamata, nel prossimo mese di aprile, a esprimersi sull’adozione di un sistema di governance monistico e sulla rivisitazione della disciplina dei limiti alla partecipazione azionaria.
Queste, in sintesi, le linee guida del piano, presentato, nell’ordine, da Minali, da Carlo Ferraresi, direttore generale mercati e canali distributivi, da Luigi Barcarolo, direttore insurance analytics and business architecture, da Nazareno Cerni, vice direttore generale e direttore danni non auto e da Enrico Mattioli, vice direttore generale e chief financial officer.
Nei prossimi giorni, tuttointermediari.it approfondirà tutti gli aspetti del piano con articoli dedicati.
Fabio Sgroi
© RIPRODUZIONE RISERVATA