Con 37 miliardi di dollari di danni negli ultimi 10 anni, l’Italia è il Paese più esposto alle calamità naturali, ma anche il meno assicurato, con gap assicurativo dell’87% a fronte del Regno Unito al 25%, Francia al 47% e Germania al 58%. Il rapporto di Swiss Re, inoltre, evidenzia che…
L’uragano Ian in Florida, le grandinate in Francia, le inondazioni in Australia e Sudafrica, le tempeste invernali in Europa e Stati Uniti, così come le ondate di caldo anomale in Cina, nelle Americhe e nella stessa Europa hanno provocato danni economici per 275 miliardi di dollari nel 2022. Per il secondo anno consecutivo, infatti i danni coperti da assicurazione hanno superato i 100 miliardi di dollari. Questi dati confermano un aumento medio annuo del 5% – 7% dei sinistri assicurati negli ultimi tre decenni, come ha rivelato l’ultimo rapporto sigma di Swiss Re.
In Italia, in particolare, nell’ultimo decennio gli eventi meteorologici estremi, tra cui piogge intense, grandine e trombe d’aria, sono più che quadruplicati, passando da 348 eventi nel 2011 a 1.602 nel 2021. In totale, tra il 2013 e il 2022 le catastrofi naturali (terremoti, frane, alluvioni, siccità, altro) hanno provocato danni in Italia per un ammontare complessivo di 37 miliardi di dollari. Di questi, solo 5 miliardi erano assicurati. Ciò vuol dire che 32 miliardi non erano coperte da polizze, con un “protection gap” pari all’87% del totale.
«L’Italia è il Paese più esposto alle calamità ma, ironicamente, siamo anche quelli meno protetti», ha commentato Daniela D’Andrea, ceo di Swiss Re Italia. «Infatti, da noi non è coperto dalle polizze l’87% delle perdite dovute a catastrofi naturali, mentre nel Regno Unito siamo al 25%, in Svizzera al 31%, in Francia al 47% e in Germania al 58%».
L’uragano Ian, che ha colpito la Florida lo scorso settembre con una tempesta di categoria 4, ha provocato danni assicurati stimati in 50-65 miliardi di dollari. È risultato l’evento più costoso dell’anno e, dopo l’uragano Katrina del 2005, secondo il Report sigma è la seconda catastrofe naturale più pesante di sempre per il settore assicurativo.
Nel febbraio 2022 una serie di tempeste (Eunice, Dudley, Franklin) nell’Europa nord-occidentale ha provocato sinistri superiori ai 4 miliardi di dollari, quasi il doppio della media del decennio precedente. Altro record di perdite nel 2022 è stato causato dalle grandinate in Francia, che ha determinato perdite per 5 miliardi di dollari.
I danni dovute a inondazioni sono state di poco superiori alla media; l’alluvione peggiore c’è stata in Australia orientale tra febbraio e marzo, provocando perdite per le assicurazioni pari a 4,3 miliardi di dollari (tra l’altro è la più grande catastrofe naturale mai verificatosi in Australia).
All’estremo opposto, ondate di calore record e siccità hanno colpito tutto il mondo. In Brasile le rese dei raccolti, in particolare di soia e mais, sono state le più penalizzate, con perdite assicurate pari a 1 miliardo di dollari. (fs)
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