domenica 12 Ottobre 2025

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CASA CATTOLICA: NOTIFICATA L’IMPUGNATIVA DELLA DELIBERA ASSEMBLEARE DEL 27 GIUGNO SCORSO

In quella circostanza era stata conferita al Cda la delega per l’aumento di capitale. Continua la battaglia per dire no all’operazione con Generali.  

Casa Cattolica, il coordinamento nato per dire no all’operazione Cattolica – Generali, ha comunicato che l’impugnativa della delibera assembleare del 27 giugno scorso di conferimento di delega al cda per l’aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione è stata notificata.

L’atto, si legge in una nota, è stato predisposto dallo studio Grimaldi con l’avvocato Ilario Giangrossi e dall’avvocato Francesco Mercurio del foro di Venezia, in collaborazione con vari professionisti del territorio.

Tra le decine di sottoscrittori dell’impugnativa ci sono tutti i rappresentanti di Casa Cattolica, i rappresentanti della Curia veronese, vari sindaci del territorio, imprenditori e rappresentanti della società civile, «per rappresentare un fronte unito e compatto alla svendita a Generali che porterebbe ad avere gravi ripercussioni sul futuro dei 18.600 soci, 1.800 dipendenti e 1.400 agenti, oltre ad avere importanti ricadute sul territorio di Verona».

La convinzione dei soci è «di poter ottenere una sospensiva dell’efficacia della delibera assembleare in modo da consentire le verifiche di legittimità della stessa, prima che ne venga data esecuzione il 31 luglio rendendola non più impugnabile».

I ricorrenti ritengono «che non sia stata fatta adeguata informativa ai soci in sede di assemblea, che il voto sia stato impattato dalla tardiva e scarsa comunicazione resa ai soci e che il diritto di opzione sia stato limitato senza spiegarne bene le ragioni, snaturando così l’identità della cooperativa».

In particolare, «molta attenzione è stata data all’abuso di diritto ai danni dei soci in quanto l’aumento di capitale deliberato è “volto a favorire una vendita a terzi del controllo della società”. Questo “tramite collocamento privato da parte degli amministratori, liberi, nell’ambito di una delega del tutto indeterminata e valevole per cinque lunghi anni, di far entrare nel capitale sociale terzi interessati a dispetto dei diritti degli attuali soci, privati illegittimamente del diritto d’opzione”. La delibera», sempre secondo Casa Cattolica, «è “stata assunta senza il rispetto delle prescrizioni e delle cautele che il legislatore ha dettato, in ipotesi di aumento di capitale delegato, a garanzia della posizione dei soci”, con riferimento, in particolare, al mancato rispetto delle tutele previste dagli articoli 2443 e 2441 del codice civile in materia di limitazione del diritto di opzione e di pareri di congruità sul prezzo dell’aumento».

Cattolica «non ha neppure esplicitato le ragioni per cui è stata prospettata la limitazione del diritto d’opzione in capo ai soci, così come non ha rispettato la disciplina in tema di informazione dei soci di società quotate prevista dal testo unico della finanza». Altre azioni legali a tutela dei soci e di sensibilizzazione alla cittadinanza saranno promosse da Casa Cattolica nelle prossime ore.

Fabio Sgroi

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