giovedì 18 Settembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

CANU E MUSTO PRESENTANO RICORSO ALLA COMMISSIONE NAZIONALE DI DEONTOLOGIA DELLO SNA

I legali dei due presidenti dei gruppi agenti (Gaag e Unat) contestano il provvedimento di espulsione dal Sindacato nazionale agenti decretato dal collegio dei probiviri.

 

Antonio Canu e Mariagrazia Musto

Era uno degli scenari ipotizzati da Tuttointermediari.it nell’articolo pubblicato il 14 giugno scorso: il ricorso alla commissione nazionale di deontologia professionale del Sindacato nazionale agenti. È la strada che hanno deciso di seguire Antonio Canu, presidente del Gruppo aziendale agenti generali Lloyd Italico (Gaag) e Mariagrazia Musto, presidente di Unat Gruppo agenti – Generali Italia, contro il provvedimento di espulsione dallo Sna decretato dal collegio dei probiviri.

I legali dei due presidenti, infatti, hanno depositato il ricorso ai sensi dell’articolo 34 dello statuto Sna «con richiesta di annullamento della decisione del collegio dei probiviri ritenendo la decisione dei probiviri integralmente nulla, illegittima, errata, ingiustificata e viziata in fatto e in diritto». Così si legge in una nota.

La decisione è stata impugnata con una «puntuale e articolata analisi di 10 pagine che ne contesta i fondamenti». Secondo i legali dei due presidenti, «fondamentale è la violazione del diritto di difesa che è stato inibito dai probiviri e che rappresenta un diritto ineludibile per ogni soggetto sottoposto a giudizio».

Inoltre, «ulteriore gravissimo vizio della decisione dei probiviri è quello della violazione del principio di equità, principio che doveva ispirare la valutazione di tutti gli elementi acquisiti dal collegio giudicante e che avrebbe dovuto comportare un giusto contemperamento delle rispettive posizioni, valutando le ragioni dei due presidenti in una prospettiva di obiettività dei fatti».
Nel ricorso alla commissione deontologica, quindi, si è contestato il fatto che  il collegio dei probiviri  Sna «ha attuato un ragionamento presuntivo e ha fondato la decisione su premesse viziate fin dall’origine, avendo attribuito valenza e veridicità assoluta alle sole argomentazioni proposte dal presidente del Sindacato nazionale agenti (Claudio Demozzi, ndr), quali assiomi intangibili e incontrovertibili, pervenendo implicitamente a delineare i profili dei presidenti Canu e Musto come soggetti inidonei al ruolo svolto minando in questo modo la loro dignità e immagine personale e professionale. Determinante nel procedimento è stato l’omesso esame di documenti decisivi ai fini del giudizio come anche l’errata valutazione dei documenti in atti».
Nel ricorso viene contestata inoltre «l’illegittimità della sanzione di espulsione per violazione del principio di proporzionalità stante l’insussistenza dei presupposti di applicazione».

Da ultimo, sempre secondo quanto si legge in una nota, i legali dei ricorrenti hanno rilevato «che il collegio dei probiviri ha autorizzato, nelle more del secondo grado di giudizio, la pubblicazione integrale della decisione impugnata (la quale risulta divulgata anche a mezzo stampa) senza attendere l’esito della pronuncia della illustrissima commissione nazionale di deontologia professionale generando discredito all’immagine professionale ed alla reputazione dei presidenti Canu e Musto e commettendo una grave violazione alla riservatezza ed un illegittimo trattamento dei dati personali».

Va ricordato che oltre a Canu e Musto, il provvedimento di espulsione dallo Sna ha riguardato anche Roberto Salvi, presidente del Gruppo agenti di assicurazione Toro.

Fabio Sgroi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

IN COPERTINA