Gli sportelli bancari hanno raggiunto per la prima volta una quota di mercato superiore a quella dei broker e pari al 9,2% diventando il secondo canale di vendita più utilizzato.
Secondo i dati dell’Ania relativi ai premi del portafoglio diretto italiano dei rami danni al terzo trimestre 2022, la principale forma di intermediazione in termini di market share (con riferimento alle imprese italiane ed extra Unione europea) si è confermato essere il canale agenziale (73%), in lieve calo rispetto a quanto rilevato alla fine del terzo trimestre del 2021 (73,4%). In particolare, i rami nei quali il canale agenziale è risultato più sviluppato sono stati Rc Veicoli marittimi (94%), Rc auto (85,6%), Altri danni ai beni (79,1%), Rc generale (78,6%), cauzione (77,3%), tutela legale (76%) e assistenza (73,1%). Volumi di business molto ridotti per gli agenti sono stati riscontrati, al contrario, nei rami corpi veicoli aerei (18%), corpi veicoli marittimi (25,2%) e Rc aeromobili (32,7%) nei quali è risultata molto forte la presenza dei broker con quote di mercato rispettivamente pari a 80,4%, 74% e 65,4%.
Il canale bancario ha raggiunto per la prima volta nel settore danni una quota di mercato superiore a quella dei broker e pari al 9,2% diventando il secondo canale di vendita più utilizzato. Sono stati maggiormente coinvolti nella commercializzazione dei premi attraverso questo canale i rami Perdite pecuniarie (39%), credito (22,6%) e infortuni (20,3%). Hanno rivestito tuttavia un ruolo importante (e in crescita) anche nei rami malattia (17,8%), incendio (15,1%), assistenza (12,2%) e tutela legale (12,3%).
I broker rappresentavano il terzo canale di distribuzione dei premi danni con una quota pari all’8,7%. Oltre a quelli già menzionati precedentemente nell’analisi del canale agenziale, i settori in cui l’intermediazione dei broker è risultata rilevante sono stati il ramo merci trasportate (54,0%), corpi veicoli ferroviari (47,9%), credito (26,9%), cauzione (21,1%). L’Ania, come sempre, evidenzia come la quota di mercato dei broker sia sottostimata, in quanto non considera una parte di premi (stimata per il totale danni, nel 2021, in 23,1 punti percentuali) che tali intermediari raccolgono ma che presentano alle agenzie e non direttamente alle imprese. Assumendo che questa incidenza sia applicabile anche per il terzo trimestre 2022, la quota degli agenti per il totale settore danni scenderebbe a 49,9% mentre quella dei broker salirebbe a 31,8%.
La vendita diretta nel suo complesso (comprensiva della vendita a distanza, telefonica e internet) a fine settembre 2022 ha registrato un’incidenza dell’8,7% (in calo rispetto al 9,5% di fine settembre 2021). Facendo riferimento alle singole modalità di distribuzione della vendita diretta, è risultato che le agenzie in economia, gli intermediari a titolo accessorio che operano su incarico dell’impresa e i produttori diretti, hanno pesato per il 4,7% (5% un anno prima), mentre per il 3,2% il canale internet (3,4% nello stesso periodo del 2021); la quota relativa ai premi veicolati attraverso i preventivatori on line è risultata stabile e pari all’1,4%; in particolare nel settore auto tale quota è stata pari al 2,8%, mentre più bassa e pari allo 0,3% è stata quella relativa agli altri rami danni. In particolare, i rami in cui, anche se marginalmente, si è fatto ricorso da parte degli assicurati all’utilizzo di preventivatori on line sono stati l’assistenza (2,1%), la tutela legale (1,5%), gli infortuni (0,6%) e le perdite pecuniarie (0,2%).
RAPPRESENTANZE DI IMPRESE UE – I principali canali di distribuzione sono stati gli agenti e i broker con una quota rispettivamente pari a 44,1% e a 45,7%. In particolare, nel settore auto è stato quello agenziale il canale distributivo più utilizzato, con una quota del 77,5%, mentre negli altri rami danni è risultato essere quello dei broker (54,6%). Gli sportelli bancari erano il terzo canale di vendita con una quota del 5,8% (3,1% nel settore auto e 6,5% nei restanti rami). È risultata nel complesso pari a 3,2% la quota della vendita diretta.
Fabio Sgroi
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