Il presidente dell’Associazione Agenti Allianz: «Le partnership dovrebbero avere un ambito più esteso e focalizzarsi esclusivamente su operatività e tutela dell’intermediario, a cominciare dalle manleve per responsabilità che non possono essergli attribuite quando la gestione informatica è tutta in mano alla compagnia».

«L’omnicanalità? Ha riportato l’intermediario al centro della distribuzione assicurativa, e questo ci fa molto piacere perché è quello che tutti noi agenti vogliamo che si capisse bene sul mercato. Aggiungo, però, che l’omnicanalità richiede investimenti, in particolare nei sistemi digitali, compresi i gestionali in grado di gestire e proteggere la mole di dati che ne derivano». Ennio Busetto, presidente dell’Associazione agenti Allianz ha espresso la sua opinione nel corso della tavola rotonda dal titolo La relazione con il cliente tra obblighi normativi e proattività commerciale in un modello omnicanale, organizzata nell’ambito della recente presentazione dell’ultima edizione dell’Osservatorio europeo degli intermediari assicurativi a cura di Cgpa Europe.
Per Busetto «è difficile che un’agenzia possa sostenere tali investimenti». Per lavorare in questo nuovo modello, quindi, «servono necessariamente gli accordi con le compagnie, che dispongono delle risorse economiche utili per strutturare i vari canali».
Allianz, ha continuato il presidente della cosiddetta Tripla A, «ha già una storia in questo senso avendo iniziato a investire nel digitale oltre una decina di anni fa, quando l’e-commerce muoveva i primi passi e si permettevano i preventivi on line, seguiti poi dal contatto con gli agenti. Il primo accordo con la compagnia lo facemmo allora e riguardava l’assegnazione del cliente all’agenzia, che lui stesso sceglieva al termine dell’operazione».
Oggi, sviluppandosi sempre più l’omnicanalità, gli accordi «dovrebbero avere un ambito più esteso e focalizzarsi esclusivamente su operatività e tutela dell’intermediario, a cominciare dalle manleve per responsabilità che non possono essergli attribuite quando la gestione informatica è tutta in mano alla compagnia», ha sottolineato Busetto.
Fabio Sgroi
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