Il 22 settembre 1995 nasceva a Milano l’Associazione categoria brokers di assicurazioni e riassicurazioni. Il presidente Luigi Viganotti: «Grazie al continuo aumento del numero degli associati e alla loro qualità professionale, Acb si è fatta spazio e oggi è una realtà del mercato ascoltata in tutti i campi e in tutti i settori».
«Il 2020 per Acb è l’anno della rinascita, l’anno in cui vengono consolidati ideali e convinzioni sempre più ferme. È l’anno del 25esimo dell’associazione, un percorso fatto di grandi traguardi e di sfide importanti. Ed è soprattutto grazie ai nostri associati se siamo riusciti a crescere e imporci sempre di più negli ultimi anni, riuscendo a superare ostacoli a volte anche faticosi». Così Luigi Viganotti, presidente di Acb (Associazione categoria brokers di assicurazioni e riassicurazioni) aveva esordito nell’editoriale della newsletter di Acb che apriva l’anno 2020.
Il grande giorno, per Acb, è arrivato, anche se l’emergenza Covid-19 ha reso impossibile l’organizzazione di un evento celebrativo “fisico”. Oggi, infatti, l’associazione celebra i 25 anni dalla nascita. Il 22 settembre 1995 vedeva la luce, a Milano, grazie alle esperienze professionali e culturali di alcuni professionisti del settore e che si ricordano come soci fondatori: Paolo Cesa Bianchi, Roberto Alazraki, Luigi Viganotti, Alberto Spinola, Claudio Castiglioni Dompè, Ariberto Cesa Bianchi, Dario Nosenzo, Giorgio Rigamonti, Carmelo Mazzaglia e Gabriele Croci.
«Oggi è una giornata molto speciale per la nostra associazione», ha affermato Viganotti in un video messaggio indirizzato agli iscritti. «Acb 25 anni fa ha visto le prime luci grazie ad alcuni colleghi che hanno messo insieme le proprie esperienze, su sollecitazioni di altri colleghi che non si sentivano tutelati in quel momento, chiedendo di fondare un’associazione per fornire quel servizio che tutti quanti hanno necessità di avere durante la quotidianità del loro lavoro».

Viganotti ha ricordato i primi passi; un inizio che «non è stato assolutamente facile perché l’associazione è stata molto spesso osteggiata e ha trovato tantissime difficoltà a farsi riconoscere dalle istituzioni e dal mercato in generale».
Col passare degli anni le cose, però, sono cambiate. «Grazie al continuo aumento del numero degli associati e alla loro qualità professionale, Acb si è fatta spazio e oggi posso affermare che è un realtà del mercato ascoltata in tutti i campi e in tutti i settori», ha detto Viganotti.
Ascoltata anche fuori dai confini italiani, visto che Acb aderisce al Bipar, la federazione europea degli intermediari assicurativi che raggruppa 52 associazioni nazionali in 32 paesi, e che rappresenta, attraverso le sue associazioni, gli interessi dei broker e degli intermediari in Europa.
Viganotti, oltre ai ringraziamenti di rito, ha ricordato alcune delle iniziative che sono state portate avanti in questi anni dall’associazione e in particolare la scuola di formazione, «a cui noi teniamo tanto e a cui si rivolgono ogni anno circa 1.300-1.500 persone che usufruiscono delle lezioni che vengono erogate. Si tratta di un riconoscimento notevole».
Fabio Sgroi
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