Ecco i risultati di una indagine realizzata da EY e Italian insurtech association, che analizza l’andamento del brokeraggio assicurativo negli ultimi due anni.
Un’analisi sul mondo del brokeraggio assicurativo e in particolare sulle operazioni di M&A, sul livello di maturità nell’adozione di nuove tecnologie e sulle principali caratteristiche del panorama competitivo. L’hanno realizzata EY e Italian insurtech association (Iia), che ha coinvolto i principali broker attivi nel contesto nazionale e internazionale, con una copertura di mercato pari al 70% dei ricavi complessivi.
L’indagine, dal titolo Broker Tech: tra operazioni straordinarie e digitalizzazione, ha rilevato che, negli ultimi 24 mesi, l’81% dei player intervistati ha avviato operazioni straordinarie, principalmente in ottica di acquisizione (62%). Nel 2022, in particolare, si è registrato un aumento del numero di operazioni concluse: 20 transazioni (rispetto alle 16 del 2021) per un volume complessivamente investito pari a quasi 2 miliardi di euro. «Seppure il valore risulti in calo rispetto a quello dell’anno precedente (a causa del maggiore cost of funding, dovuto all’aumento dei tassi di interesse, che ha disincentivato i player dall’intraprendere operazioni di grandi dimensioni) la crescita inorganica ha rappresentato una efficace opzione per il rafforzamento competitivo e ha sostenuto i volumi di operazioni di M&A», sottolinea la ricerca. Per la stessa ragione, «nonostante l’accresciuta incertezza abbia reso le aggregazioni meno convenienti in Italia nel 2023, dall’indagine emerge un rilevante attivismo atteso nel prossimo futuro. L’85% dei player che ha effettuato una o più acquisizioni negli ultimi mesi pianifica di realizzarne altre nei prossimi 12, per rafforzare ulteriormente la presenza sul territorio o in un determinato settore o classe di rischio, tramite acquisizione di nuove competenze e canali distributivi».
Per quanto riguarda le acquisizioni completate, gli intervistati hanno dichiarato che il 69% delle operazioni effettuate negli ultimi 24 mesi ha avuto come oggetto un altro broker, in minore parte una insurtech o una società tecnologica. Gli obiettivi principali che hanno guidato le acquisizioni hanno riguardato l’ampliamento della propria quota di mercato (62%), l’internalizzazione di strumenti e competenze tecnologiche (54%) e l’acquisizione di nuovi target di clientela (entrambi al 54%).
Il 62% degli intervistati ha dichiarato di aver effettuato investimenti in nuove tecnologie negli ultimi 24 mesi, che hanno riguardato principalmente «applicazioni legate all’intelligenza artificiale generativa (62%) e soluzioni di Rpa (42%) e sono stati realizzati con l’obiettivo principale di efficientare i processi esistenti (per la totalità del campione) e migliorare la relazione con la clientela (62%). Nel 62% dei casi gli investimenti realizzati hanno avuto un impatto positivo sulla marginalità, mentre secondo il 31% degli intervistati è ancora troppo presto per effettuare delle valutazioni oggettive».
Tra gli strumenti digitali maggiormente utilizzati dai broker in Italia spiccano al primo posto strumenti di confronto e quotazione (81%), seguiti da software di gestione dei sinistri e portali di home insurance (71%) e strumenti di analisi dei dati (67%).
Per quanto riguarda il panorama competitivo, la maggior parte degli intervistati (71%) «non vede una minaccia nelle insurtech, che entrano nel mercato dell’intermediazione assicurativa con un approccio “digital native”. Questo avviene perché i grandi broker fanno riferimento a un mercato diverso da quello consumer in cui la consulenza e la personalizzazione rappresentano ancora il vero fattore differenziante», ha evidenziato l’indagine.
La situazione «cambia nel rapporto con altri canali distributivi, bancassurance fra tutti, rispetto a cui il 43% del campione dichiara di avvertire una pressione competitiva significativa, soprattutto visto il recente sforzo fatto da parte degli istituti di credito nell’innovare la propria offerta assicurativa, principalmente in ambito vita. L’81% dichiara inoltre di subire maggiore competizione da parte dei grandi player internazionali, che detengono già ampie fette di mercato e un parco prodotti in grado di abilitare logiche di scala e cross-selling».
Infine, il report ha mostrato un cambiamento rispetto alla passata edizione su quelli che i broker ritengono essere oggi i principali trend di mercato: al primo posto ci sono prodotti assicurativi sulla cyber security, seguiti da polizze sui disastri naturali e meteorologici e da prodotti legati alla sostenibilità e all’Esg. (fs)
© RIPRODUZIONE RISERVATA