Secondo il sondaggio realizzato dall’Italian insurtech association e da EY è migliorata l’adozione dei canali di vendita on line da parte di agenti e broker.
Gli intermediari assicurativi sono sempre più digitalizzati. A rimarcarlo sono l’Italian insurtech association (Iia) e la società di consulenza EY, commentando l’indagine Broker Tech: Intermediari Assicurativi proiettati al futuro, da loro realizzata in collaborazione con Wide Group e con il patrocinio di Aiba (Associazione italiana brokers di assicurazioni e riassicurazioni). Il sondaggio è stato condotto sentendo gli intermediari, broker e agenti di assicurazione mono e plurimandatari, sul livello di digitalizzazione del loro business.
L’indagine, si legge in una nota, ha evidenziato come nell’ultimo anno «sia migliorata» l’adozione dei canali di vendita on line da parte degli intermediari: nel 2021 l’80% del campione dichiarava di «non disporre né di una app, né di sito web, quando intervistato rispetto alla presenza di una vetrina digitale propria per la vendita di coperture on line». Secondo la nuova ricerca, «solo il 46% del campione dichiara di non avere canali di vendita on line e di non prevederne lo sviluppo»; il 30% ha invece risposto che, «pur non disponendo al momento di nessun sito o app, è in atto una fase di valutazione dell’introduzione di questi strumenti».
Per Iia e EY si tratta «di un cambio di paradigma molto importante per il comparto, che in solo 12 mesi attraversa una fase di “indifferenza” nei confronti di questi strumenti, alla consapevolezza del loro potenziale sino all’adozione».
L’indagine ha inoltre evidenziato come per il 53% del campione, una delle sfide primarie da risolvere legate alla tecnologia riguardi «l’integrazione con i sistemi delle compagnie partner». Il 37% vede gli strumenti forniti dalle compagnie «non adeguati ai loro scopi (solo il 4% ritiene che ci sia un completo allineamento tra il proprio livello di digitalizzazione e automazione e quello della compagnia mandante)». Quasi la metà dei rispondenti (43%) dichiara di «non disporre di adeguate risorse economiche da investire nell’abilitazione e/o nel rinnovamento tecnologico».
La ricerca ha mostrato, infine, «come la percezione del rischio di disintermediazione da parte dell’on line e degli strumenti digitali sembri non preoccupare oltre la metà degli intermediari intervistati (56%) che confermano una percezione particolarmente positiva in merito ai benefici apportati all’interno del processo assicurativo e sono fiduciosi circa le prospettive future di questo scenario». (fs)
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