giovedì 16 Ottobre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

BROKER ADVICE: IL PROGETTO DI SVILUPPO PROSEGUE, ALLA RICERCA DI ALTRI ACCORDI. E CON QUDOS INSURANCE…

La società di intermediazione piemontese guidata da Roberto Maria Turreno ha stretto altre partnership (in particolare con agenti e broker), dopo quella sottoscritta alla fine del 2014 con la compagnia danese. E il buon momento del ramo Cvt fa ben sperare…
 

Turreno copÈ tempo di bilanci per Broker Advice srl, società di brokeraggio guidata dal presidente e ceo Roberto Maria Turreno (nella foto) e che annovera fra i consiglieri amministrativi anche Danilo Ariagno, responsabile del comitato tecnico scientifico di Aiba, l’Associazione italiana broker di assicurazione e riassicurazione.

Nel dicembre del 2014 il broker aveva siglato un accordo con la compagnia danese Qudos Insurance A/S, ricoprendo il ruolo di suo coverholder (corrispondente) nel mercato assicurativo italiano. Come è andata? «Per quanto riguarda questa partnership, il 2015 è trascorso senza sorprese», afferma Turreno a tuttointermediari.it. «La compagnia ci ha dato piena fiducia e riteniamo di essere stati all’altezza delle aspettative, dal momento che anche il primo audit si è concluso con una valutazione “Fair”, al secondo posto nella griglia di giudizio. Tutto il nostro operato, consci della responsabilità che abbiamo come coverholder,  è improntato alla massima prudenza e attenzione nella scelta degli accordi con nuovi partner per la distribuzione del prodotto Qudos».

Il business plan a tre anni condiviso con la compagnia danese fissava orientativamente una raccolta di premi imponibili per circa 10 milioni di euro nel 2017. Un target che, sottolinea Turreno, «è confermato, con uno slittamento di un anno, dovuto a una “falsa partenza” di un nostro importante partner che è stato impegnato, nella prima metà del 2015, in una complessa operazione interna di riassetto. Nel frattempo abbiamo formalizzato altri accordi che ci consentono di mantenere la rotta intrapresa e che includono anche il mondo della intermediazione classica, cioè broker e agenti. Ricerca di accordi che continuerà anche in futuro. Ricordo che il progetto si basava inizialmente sulle polizze Corpi veicoli terrestri poliennali, un settore di nicchia rivolto al mondo della vendita auto presso concessionari».

Un settore, questo, che, sta registrando un trend positivo. Il ramo Cvt, infatti, con 2,5 miliardi di euro di raccolta a fine 2015, ha interrotto il trend di contrazione che in 7 anni (2008-2014) aveva visto i premi contabilizzati ridursi di circa il 30%. La commercializzazione di queste coperture assicurative, secondo quanto precisato dall’Ania, è fortemente correlata con la vendita di nuove vetture che era crollata, secondo i dati Aci, di oltre il 40% nel periodo 2009-2013. Nella media del 2015, invece, sempre secondo l’Aci, le nuove vetture hanno registrato una crescita di quasi il 15% dopo la più contenuta crescita già riscontrata nel 2014 (+5,5%). Continuerà il trend positivo del ramo Cvt? «La cautela è d’obbligo», risponde Turreno. «Se, infatti, da un lato il 2015 ha mostrato una controtendenza che fa ben sperare proprio in questo settore, è altrettanto vero che le variabili sono molteplici e sono legate a un mercato non ancora stabilizzato, che risente fortemente non solo delle politiche interne al Paese, ma di un quadro macroeconomico sul quale è difficile fare previsioni. Riteniamo comunque che il prodotto Cvt, rappresentando (per come è strutturato) un valido supporto alle polizze tradizionali sull’auto  ed essendo ormai una significativa fonte di reddito, non potrà che svolgere un ruolo via via maggiore nel panorama assicurativo auto motive».

Fabio Sgroi

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