La società di brokeraggio specializzata nei corpi veicoli terrestri ha da poco sottoscritto una partnership con la compagnia danese, per la quale svolgerà il ruolo di coverholder. Roberto Maria Turreno, presidente e ceo, racconta a tuttointermediari.it come è nata questa iniziativa e quali sono gli obiettivi.
La scelta strategica di Broker Advice srl, società di brokeraggio con sede a Druento, nel torinese, è sicuramente coraggiosa. E anche ambiziosa. Ed è in linea con i consigli e i suggerimenti che da più parti arrivano all’indirizzo delle società di brokeraggio, e cioè di guardare all’estero. In questo caso, Broker Advice srl (che quest’anno festeggia i 10 anni di vita) ha chiuso un accordo lo scorso 12 dicembre con la compagnia danese Qudos Insurance A/S e sarà il suo coverholder (corrispondente) nel mercato assicurativo italiano.
Come è nata questa partnership? E quali sono gli obiettivi? tuttointermediari.it ne ha parlato con Roberto Maria Turreno (nella foto a lato), 54 anni il prossimo 17 marzo, presidente e ceo di Broker Advice srl.
Domanda. Come nasce l’accordo di collaborazione con Qudos Insurance A/S?
Risposta. Si tratta di un percorso nato due anni fa. Il tutto è partito da una considerazione di fondo che mi pare possa essere condivisa da chiunque viva, direttamente o indirettamente, il mercato assicurativo italiano: la presenza di tre grandi gruppi assicurativi ha di fatto ingessato il mercato italiano. Perché allora non andare a procacciare accordi all’estero? Da questo punto di vista è una idea nemmeno tanto originale. Con molta determinazione mi sono dato da fare e così, a distanza di due anni dal primo approccio, l’accordo si è concretizzato anche se la gestazione è stata lunga e approfondita.
D. Spesso le compagnie estere che vogliono operare sul mercato italiano sono frenate dalla troppa burocrazia e da impostazioni fiscali troppo onerose. Come siete riusciti a convincere i danesi?
R. Broker Advice ha supportato la compagnia in tutto e per tutto. Noi ci siamo rivolti alla società di revisione Pricewaterhousecoopers che, coincidenza ha voluto, seguiva già la Qudos. Ciò ha consentito di bruciare alcune tappe proprio perché molti aspetti erano già noti. In questa operazione abbiamo coinvolto anche Pierpaolo Marano (professore associato di Diritto delle Assicurazioni presso la Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ndr), che ha facilitato il processo che ha portato la compagnia ad affacciarsi al mercato italiano. Tenga conto che Qudos Insurance A/S già opera in regime di libera prestazione di servizi e ha già diverse autorizzazioni a operare nei rami infortuni, malattia, corpi veicoli terrestri, corpi veicoli aerei, corpi veicoli marittimi, merci trasportate, incendio, altri danni ai beni, Rc aeromobili, Rc generale, credito, cauzioni, perdite pecuniarie e tutela legale. Il prossimo passo sarà, mi auguro entro il 2015, il passaggio al regime di stabilimento. Qudos, anche se è una compagnia piccola e giovane, essendo nata 5 anni fa, ha registrato nel 2014 una raccolta premi di circa 100 milioni di euro, e può contare sul fatto di avere alle spalle il gruppo canadese Egi che ha numeri decisamente significativi in termini di volumi.
D. In che modo Broker Advice intende capitalizzare questa partnership?
R. Da diversi anni la società di brokeraggio opera esclusivamente in un settore di nicchia come quello dei corpi veicoli terrestri (coperture riservate ai concessionari e ai rivenditori del settore automotive, ndr), dove è fortemente specializzata. Ed è stata proprio questa vocazione che, insieme ai numeri del nostro portafoglio, hanno convinto Qudos a chiudere l’accordo con noi. Detto questo, l’intenzione di Broker Advice è anche quella di puntare sui rami che la compagnia ha in pancia. E non solo.
D. Quali numeri vi siete prefissati di raggiungere?
R. Il business plan a tre anni condiviso con Qudos fissa orientativamente una raccolta di premi imponibili per circa 4 milioni di euro al 31 dicembre 2015. Al termine del piano (2017), quindi a regime, l’obiettivo è arrivare a quota 10 milioni di euro.
D. Attualmente Broker Advice ha uffici, oltre che a Druento, a Roma e Catania. Nel corso del 2015 avete intenzione di ampliare la vostra presenza?
R. Sì. A breve apriremo a Brescia, Catanzaro e Gela (Caltanissetta).
D. Dopo quello sottoscritto con Qudos dobbiamo aspettarci altri accordi?
R. Guardi, già questa partnership ci è costata tanta fatica. A questa domanda, però, non mi sento di rispondere no. Il tempo di riprendere fiato e poi si va di nuovo in trincea.
Fabio Sgroi
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