La compagnia con sede a Bologna è stata la più sanzionata (in termini di importo) nell’ultimo bollettino dell’istituto di vigilanza. Ecco perché.
Dopo la parentesi di Generali Italia (bollettino Ivass di giugno 2017), UnipolSai torna a essere la compagnia più sanzionata, in termini di importo (bollettino di luglio scorso) dall’istituto di vigilanza. In tutto sono state 20 le ordinanze, per un totale di 123.385,54 euro di multa.
Le infrazioni commesse hanno riguardato il combinato disposto degli articoli 5 (autorità di vigilanza), comma 2 (l’Isvap adotta ogni regolamento necessario per la sana e prudente gestione delle imprese o per la trasparenza e la correttezza dei comportamenti dei soggetti vigilati ed allo stesso fine rende nota ogni utile raccomandazione o interpretazione), 7 (Reclami) e 183 (Regole di comportamento), comma 2 (l’Isvap adotta, con regolamento, specifiche disposizioni relative alla determinazione delle regole di comportamento da osservare nei rapporti con i contraenti, in modo che l’attività si svolga con correttezza e con adeguatezza rispetto alle specifiche esigenze dei singoli) del Codice delle Assicurazioni private (Cap) e l’articolo 8 (gestione dei reclami da parte delle imprese di assicurazione), comma 1 (le imprese di assicurazione autorizzate in Italia gestiscono i reclami di loro pertinenza, anche qualora riguardino soggetti coinvolti nel ciclo operativo dell’impresa, dando risposta al reclamante entro 45 giorni dal loro ricevimento) del regolamento Isvap 24/2008; il combinato disposto dell’articolo 134 (attestazione sullo stato di rischio) del Cap) e degli articoli 2 (contenuto dell’attestazione sullo stato di rischio) e 6 (obbligo di consegna dell’attestazione sullo stato del rischio) del regolamento Ivass 9/2015; gli articoli 146 (diritto di accesso agli atti) del Cap e 5 del decreto ministeriale 191/2008 (disciplina del diritto di accesso dei contraenti e dei danneggiati agli atti delle imprese di assicurazione esercenti l’assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti, di cui all’articolo 146 del Codice delle assicurazioni private); l’articolo 148 (procedura di risarcimento) del Cap, gli articoli 149 (procedura di risarcimento diretto) e 150 (disciplina del sistema di risarcimento diretto) del Cap e 8 del Decreto del Presidente della Repubblica 254/2006 (regolamento recante la disciplina del risarcimento diretto dei danni derivanti dalla circolazione stradale a norma dell’articolo 150 del Cap).
In particolare, UnipolSai è stata multata per il mancato riscontro al reclamante entro il termine di 45 giorni dalla ricezione del relativo reclamo, per il rilascio al contraente di errata attestazione sullo stato del rischio, per il mancato accoglimento, entro il termine di 60 giorni, della richiesta di accesso agli atti di fascicoli di alcuni sinistri Rc auto, per il mancato rispetto, per alcuni sinistri del ramo Rc auto, dei termini per la formulazione e la comunicazione dei motivi di diniego dell’offerta di risarcimento (anche diretto) al danneggiato.
Fabio Sgroi
© RIPRODUZIONE RISERVATA