In crescita utile netto (+43%), ricavi totali (+22%) e le masse gestite e amministrate (+8%).
Banca Generali ha registrato nel primo semestre 2019 un utile netto che è salito del 43% (rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso) a 132,8 milioni di euro. Al risultato hanno contribuito la crescita delle attività ricorrenti (+12% per l’utile ricorrente a 65 milioni di euro al netto delle voci variabili), così come le nuove iniziative legate alla diversificazione dei servizi, oltre al contributo di quelle voci non ricorrenti più direttamente legate alla dinamica dei mercati finanziari.
Il margine di intermediazione è aumentato del 22% a 272,7 milioni di euro, mentre le commissioni di gestione sono risultate pari a 313,8 milioni di euro, in progressiva normalizzazione dopo la contrazione del quarto trimestre 2018 per effetto della volatilità dei mercati.
I costi operativi sono risultati inferiori alla crescita dei ricavi toccando i 100,9 milioni di euro (+7,7%). La variazione, si legge in una nota della banca, è legata «alla spinta impressa a tutti i progetti strategici in essere (piattaforme digitali per i clienti, Bg Saxo; la voce include inoltre 1,9 milioni di euro di costi straordinari netti, tra cui trasferimento degli uffici direzionali, costi per le attività di acquisizione M&A, applicazione del nuovo principio Ifrs 16)».
Le masse gestite e amministrate sono salite a 62,9 miliardi di euro (+8%) e i nuovi flussi netti di raccolta hanno raggiunto i 2,8 miliardi di euro (il 5,5% delle masse iniziali), di cui 1,2 miliardi di euro in soluzioni gestite e assicurative e 1,6 miliardi di euro in conti correnti e risparmio amministrato.
Le masse su base pro-forma, cioè includendo l’acquisita Nextam e la società in via di acquisizione Valeur, si sono attestate attorno ai 65 miliardi di euro. (fs)
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