La capogruppo in Italia di Axa ha registrato premi per 2,34 miliardi di euro (vita in calo).
Axa Assicurazioni, capogruppo in Italia di Axa, ha chiuso il 2021 con una raccolta premi di quasi 2,34 miliardi di euro (2,29 miliardi di euro a fine 2020), con un risultato dell’attività di sottoscrizione pari a 71 milioni di euro (110 milioni di euro nel precedente esercizio).
L’utile netto è stato pari a 103 milioni di euro contro i 97 milioni di euro di fine 2020. Il patrimonio netto era di 905 milioni di euro (947 milioni di euro a fine 2020).
DANNI – Entrando nel dettaglio e con riferimento al segmento danni, Axa Assicurazioni ha chiuso la gestione tecnica dell’esercizio con un saldo dell’attività di sottoscrizione pari a 74 milioni di euro, in contrazione rispetto all’esercizio precedente (84 milioni di euro). La raccolta premi ha presentato una crescita del 7,8%. I premi di lavoro diretto sono risultati pari a 1,71 miliardi di euro (1,62 miliardi di euro a fine 2020), di cui 872 milioni di euro nel segmento auto e 844 milioni di euro in quello non auto. Il rapporto sinistri/premi è rimasto invariato rispetto all’esercizio precedente (passando dal 67,2% al 67,1%). Gli oneri per sinistri sono ammontati a 1,09 miliardi di euro, registrando un aumento di 61 milioni di euro del costo dei sinistri rispetto all’esercizio precedente. Il combined ratio è risultato pari al 95,7%, in peggioramento (0,9 punti percentuali) rispetto all’esercizio 2020.
VITA – La gestione vita ha evidenziato un risultato del conto tecnico negativo per 3 milioni di euro, contro un saldo tecnico positivo per 27 milioni di euro relativi all’esercizio precedente. Anche nel 2021 l’offerta commerciale della compagnia si è orientata verso prodotti di tipo multiramo, unit linked e prodotti di protezione. I premi lordi contabilizzati sono risultati pari a 616 milioni di euro (662 milioni di euro a fine 2021). L’onere per liquidazioni ha registrato un incremento rispetto all’esercizio precedente attestandosi a 408 milioni di euro e le spese di gestione del lavoro diretto sono risultate in linea con l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2020. (fs)
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