Da un lato il piano di rafforzamento della rete agenziale lanciato dalla compagnia prosegue, anche se a particolari condizioni. Dall’altro il gruppo agenti evidenzia diversi aspetti, fra cui la mancanza di chiarezza «sul disegno distributivo complessivo e sulla sua coerenza con le politiche customer e di processo».
Axa Assicurazioni prosegue la sua campagna di reclutamento di nuovi agenti. L’accelerazione della crescita “profittevole”, che è uno degli obiettivi strategici della compagnia, passa anche attraverso il rafforzamento della rete agenziale. Laddove si presentasse una opportunità, dunque, Axa è pronta a coglierla, purché i portafogli in questione rispettino i criteri a cui la compagnia fa riferimento.
La modalità con cui Axa apre nuove agenzie desta, però, qualche perplessità in casa Unione Agenti Axa. Per il presidente Alessandro Lazzaro «è opportuno che le nuove aperture trovino una sintesi nel territorio» e che i nuovi inserimenti vengano fatti «con maggiore oculatezza», perché «possono creare delle difficoltà alla rete esistente. Non siamo contrari all’arrivo di nuovi colleghi, ci mancherebbe, dal momento che il mercato è aperto e libero, ma il disegno deve essere chiaro per tutti. Ovviamente Axa è libera di fare determinate scelte, ma manca chiarezza sul disegno distributivo complessivo e sulla sua coerenza con le politiche customer e di processo. Non mi pare che», ha continuato Lazzaro, «osservando ciò che è avvenuto negli ultimi anni, chi ha avviato un rapporto con Axa Assicurazioni abbia poi abbandonato la o le compagnie con cui lavorava; come ciò si possa conciliare con quell che Axa mette in pratica in ambito customer e di processo è davvero difficile immaginarlo».
Oltre a questo, Lazzaro ha rimarcato come, in taluni casi, «alcune aperture non sempre abbiano rappresentato operazioni particolarmente profittevoli…».
Fabio Sgroi
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