Il Gruppo agenti Aviva, nel corso dell’ultimo congresso di Firenze, ha chiesto alla mandante risposte «concrete» e «in tempi brevissimi» su alcuni aspetti. Ecco quali…
Risoluzione delle problematiche connesse al nuovo sistema informatico, potenziamento delle risorse umane nel settore general insurance, ampliamento del catalogo prodotti, revisione della politica tariffaria motor. Sono le richieste avanzate alla compagnia dal Gruppo agenti Aviva (Gaav), che qualche giorno fa ha celebrato il suo congresso a Firenze. Si tratta di punti, contenuti nella mozione finale, su cui la rappresentanza agenziale ha chiesto alla propria mandante di intervenire «concretamente».
L’evento di Firenze, ha commentato Pierangelo Colombo (nella foto a lato), presidente del Gaav, «ha rappresentato un importante momento di confronto tra gli agenti e la compagnia». In più, gli agenti Aviva hanno potuto conoscere per la prima volta il nuovo ceo Ignacio Izquierdo, insediatosi il 1° ottobre scorso. L’impatto è stato buono e, a detta di diversi intermediari della compagnia, si è subito creato un feeling che fa ben sperare per il futuro.
Colombo, però, è perentorio: «Abbiamo la necessità di conoscere la strategia a medio termine, ma contestualmente vedere realizzati dalla compagnia, in tempi brevissimi, gli interventi richiesti, per restituire alla rete quel clima di fiducia, entusiasmo e produttività che da sempre rappresentano il valore aggiunto Gaav – compagnia».
La mozione finale, ha tenuto a precisare lo stesso presidente della rappresentanza agenziale, è scaturita al termine di «un dibattito interno molto serrato e costruttivo».
Vediamo i punti salienti del documento. Innanzitutto il Gaav ha dovuto constatare il fatto che «dallo scorso congresso (maggio 2016, ndr) si è evidenziata una discontinuità nella politica di gestione della rete agenti da parte della compagnia che, a un primo semestre connotato dalla consueta capacità di dialogo e di condivisione delle strategie operative (anche quando non favorevoli agli agenti), ha fatto seguire un periodo in cui sono emerse significative criticità, in qualche caso rivenienti dal passato e acuite dal susseguirsi di differenti interlocutori».
Per il Gaav, «la compagnia sembra aver assunto un atteggiamento che tende a esplicitare un progressivo distacco dai problemi delle agenzie, in un frangente di mercato in cui al contrario i principali competitor intensificano la loro attenzione verso gli agenti». Per questo l’assemblea di Firenze ha dato mandato al direttivo di «confrontarsi con la compagnia, chiedendo alla stessa risposte concrete su cinque temi ritenuti assolutamente prioritari».
Si parte dalla «risoluzione delle problematiche dell’applicativo Pass, che richiede investimenti e risorse che fino a oggi si sono dimostrati insufficienti con grave danno per gli agenti», passando per «l’implementazione del numero di risorse umane della compagnia, a più stretto contatto delle agenzie, segnatamente nell’assunzione rischi e nel comparto sinistri, cronicamente deficitari sotto l’aspetto quantitativo. Maggiori autonomie operative alle agenzie».
Gli agenti hanno chiesto anche un «ampliamento del catalogo prodotti rami elementari, con un ammodermanento dello stesso che lo renda adeguato a una logica di forte sviluppo delle vendite», una «revisione della politica tariffaria nel segmento motor che risulta non in linea con le esigenze della rete e con il mercato», e infine la «dissociazione come gruppo agenti della clusterizzazione delle agenzie», con l’evidenza che «l’applicazione unilaterale dovrà comunque chiarire le modalità tenendo in considerazione anche la storicità delle agenzie».
Per queste ragioni, in funzione degli impegni assunti dagli stessi intermediari Aviva «quali imprenditori e agenti plurimandatari, e nell’interesse stesso della compagnia», l’assemblea ha richiesto di «conoscere la strategia a medio termine e contestualmente» ha auspicato «l’attuazione di interventi concreti e immediati, che restituiscano alla rete agenziale fiducia, entusiasmo e produttività».
Fabio Sgroi
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