L’utile operativo è stabile rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nel vita, il valore del new business aumenta del 29%, mentre nei danni i premi contabilizzati sono cresciuti del 4%.
Aviva Italia ha registrato nel primo semestre 2017 un utile operativo a 110 milioni di euro, proprio come nell’analogo periodo riferito al 2016. Nel ramo vita, la compagnia ha raggiunto un valore del new business (calcolato con le metriche Solvency 2) di 70 milioni di euro (+29%), integralmente dovuto, spiega Aviva, «a un incremento del margine di redditività, derivante sia dal miglior mix di prodotto che dall’ottimizzazione del product design di tutto il catalogo in ottica Solvency 2».
Il valore attuale dei premi di nuova produzione (Pvnpb) è stato pari a 2,54 miliardi di euro ed è complessivamente in linea con i risultati del primo semestre 2016, anche se la composizione è cambiata grazie alla crescita delle protection (+18,4%), dei prodotti pensionistici (+424%) e delle unit linked (+48,4%), a fronte di una riduzione delle with profit (-17,3%). La crescita delle unit linked è spiegata anche dalla performance delle multiramo (+65%) che rappresentano a oggi il 22,7% del Pvnpb (13,5% nel primo semestre 2016).
Nel segmento danni, il combined ratio è migliorato attestandosi a 93,4% (94,8% nel primo semestre 2016) e i premi contabilizzati hanno segnato una crescita del 4% portandosi a quota 250 milioni di euro. In particolare, Aviva ha visto una crescita dei rami elementari (+6%) e una riduzione dei volumi motor di circa il 3,1%. I dati, evidenzia Aviva, «sono in linea con gli obiettivi strategici che prevedono una ribilanciamento del mix di prodotto verso i rami elementari».
Gli asset under management hanno raggiunto i 23,8 miliardi di euro con un incremento del 4,4% rispetto alla chiusura del 2016. L’incremento è principalmente dovuto al segmento vita dove il net in flow del periodo è stato positivo attestandosi a un valore pari a 1,1 miliardi di euro. (fs)
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