lunedì 20 Ottobre 2025

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AUTOVETTURE, AUTOCARRI, CICLOMOTORI E MOTOCICLI: NEL 2020 FREQUENZA DEI SINISTRI IN CALO PER TUTTI

È l’effetto delle restrizioni alla circolazione adottate per contenere la pandemia. I dati dell’Ivass sul costo medio dei sinistri e il loss ratio dicono che…

 

Nell’ultimo bollettino sui dati tecnici riferiti alla Rc auto, l’Ivass ha approfondito, fra l’altro, i numeri relativi alla frequenza dei sinistri in questo settore, al loro costo medio e al loss ratio (rapporto fra l’ammontare complessivo dei sinistri e quello dei premi di competenza).

AUTOVETTURE – Per quanto riguarda le autovetture, la frequenza dei sinistri Rc auto è stata complessivamente pari al 4,4%, in riduzione rispetto al 6,4% del 2019. La distribuzione provinciale ha presentato una «notevole» variabilità sul territorio ed è apparsa più elevata in alcune zone a maggiore densità abitativa e nella provincia di Prato.

Il costo medio dei sinistri pagati e riservati è stato di 4.684 euro, in aumento dell’11,9% rispetto al 2019. Le limitazioni alla circolazione delle autovetture private hanno portato a una riduzione dei micro-incidenti causati dal traffico urbano, con conseguente innalzamento del costo medio dei sinistri, che ha raggiunto il massimo a Crotone con 7.175 euro e il minimo di 3.150 euro ad Asti.

Il segmento delle autovetture ha registrato un loss ratio medio nazionale del 65,2%, in calo rispetto al 2019 (81,5%), a causa della riduzione nel costo complessivo dei sinistri. La provincia con il valore minimo dell’indicatore (48,2%) è stata Gorizia, mentre il massimo è stato raggiunto a Crotone (86,2%).

AUTOCARRI – La frequenza dei sinistri Rc auto degli autocarri è stata del 5,5%, in diminuzione rispetto al 6,9% dell’anno precedente. Anche in questo caso la distribuzione provinciale ha presentato una «notevole» variabilità, con picchi sia al Nord sia nel Mezzogiorno. La frequenza massima si è registrata a Napoli (10,7%) e quella più bassa (2,9%) nel Sud Sardegna.

Il costo medio dei sinistri pagati e riservati è stato pari a 5.745 euro (+15% rispetto all’anno prima). Fermo è stata la provincia con il costo dei sinistri massimo (17.491 euro), mentre il minimo (2.796 euro) si è riscontrato a Gorizia.

Il segmento degli autocarri ha registrato un loss ratio medio nazionale del 59,5%, in ulteriore miglioramento rispetto al 63,7% del 2019, valore minimo tra i vari settori tariffari. La provincia con l’indice più basso è stata Gorizia (26,7%) e quella con l’indicatore più alto (167,7%) Fermo.

CICLOMOTORI – Per i ciclomotori, la frequenza dei sinistri è stata pari al 2,1%, in diminuzione di sette decimi di punto rispetto all’anno precedente. A livello provinciale, la frequenza minima è stata pari allo 0,6%, verificata a Udine, mentre quella massima è stata toccata a Caserta (9,3%).

La diminuzione della frequenza sinistri si è accompagnata a un aumento del costo medio totale, passato da 5.355 euro a 5.769 euro tra il 2019 e il 2020 (+7,7%). La provincia con il maggiore costo medio è stata Pavia (18.283 euro), mentre il minimo è stato a Nuoro (909 euro).

Il loss ratio medio dei ciclomotori era aumentato nel 2016 (101,5%) e poi progressivamente è diminuito fino all’85,6% nel 2018, per risalire al 90,8% nel 2019 e diminuire sensibilmente (al 77,3%) nel 2020. Il range dei valori provinciali dell’indicatore è risultato ampio, dall’8,1% di Nuoro al 177,1% di Pavia.

MOTOCICLI –  La frequenza dei sinistri per i motocicli è stata pari al 2,8%, in diminuzione rispetto al 2019 (3,7%). A livello provinciale, la frequenza ha raggiunto il massimo di 7,8% a Napoli e il minimo a Bolzano (1,1%).

La minore frequenza sinistri si è accompagnata a un incremento del costo medio complessivo, pari a 7.266 euro (+11,9% rispetto al 2019). La provincia con il costo medio più elevato è stata Belluno (28.549 euro). All’estremo opposto si è collocata Fermo, con 4.290 euro.

Il loss ratio medio dei motocicli è stato pari al 92,5%, in calo rispetto al valore del 2019 (104,3%) e per la prima volta dopo anni sotto il 100%. Anche in questo settore, la variazione dell’indicatore è stata ampia, con il minimo di 38,6% a Piacenza e il massimo di 220,5% a Belluno.

Fabio Sgroi

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