lunedì 08 Settembre 2025

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ASSOFONDIPENSIONE: RILANCIARE LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE CAMBIANDO LA TASSAZIONE

Nel corso di un’audizione davanti alle commissioni Finanze di Camera e Senato, l’associazione dei fondi negoziali ha avanzato diverse richieste, fra cui…

 

Un rilancio della previdenza complementare con l’utilizzo della leva fiscale per incentivare le adesioni e in generale una modifica dell’attuale tassazione dei fondi pensione. È quello che hanno chiesto Giovanni Maggi e Domenico Proietti, rispettivamente presidente e vice presidente di Assofondipensione, qualche giorno fa, in occasione di una audizione davanti alle Commissioni Finanze di Camera e Senato, impegnate nell’indagine conoscitiva sulla riforma dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e altri aspetti del sistema tributario.

Maggi e Proietti hanno evidenziato le esigenze e le istanze dei fondi negoziali, 3,3 milioni di lavoratori dipendenti iscritti per un risparmio accumulato dai 31 fondi associati e destinato alle future prestazioni di quasi 60 miliardi di euro.

«Le parti sociali, con lungimiranza, stanno sperimentando nuove forme contrattuali che incentivino e sostengano le adesioni ai fondi negoziali. Ma il sistema ha bisogno di stabilità, i continui tentativi di modifica, gli annunci e gli interventi come quello del 2014 che ha innalzato la tassazione sui rendimenti hanno il solo effetto di destabilizzare i lavoratori», hanno affermato Maggi e Proietti, i quali hanno sostenuto la necessità dell’evoluzione del sistema di tassazione attuale, basato sul modello Ett (Esenzione in fase di versamento, Tassazione in fase di accumulo, Tassazione sulle prestazioni) verso un modello più europeo fondato sullo schema Eet (Esenzione in fase di versamento, Esenzione in fase di accumulo, Tassazione sulle prestazioni), «favorendo e rafforzando, in questo modo, la crescita del montante previdenziale dei lavoratori».

Allo stesso modo hanno chiesto che venga superato il meccanismo della tassazione “pro-rata” sulle prestazioni, che hanno definito «un meccanismo complesso, penalizzante per i lavoratori che aderiscono da più tempo ai fondi».

Per la diffusione della previdenza complementare, Maggi e Proietti hanno invocato «un’azione coordinata di tutte le parti che coniughi il meccanismo del silenzio-assenso con una comunicazione istituzionale forte e diffusa sull’opportunità/necessità per i lavoratori di aderire ai fondi pensione. Crediamo sia necessario utilizzare la leva fiscale per sostenere il più possibile le nuove adesioni». (fs)

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