L’associazione dei consumatori critica la procedura per la conciliazione delle controversie derivanti da sinistri auto. Il presidente Perrotta: «Il dato numerico di 260 casi esaminati in due anni basta a decretare la valutazione qualitativa che il mercato assegna a tale “promozione”».
L’Asso Consum (Associazione per la difesa dei consumatori, degli utenti e dei cittadini) ha deciso di ritirare la propria adesione dalla procedura per la conciliazione delle controversie derivanti da sinistri auto. È quanto precisato dal suo presidente Aldo Perrotta (nella foto) in una lettera inviata all’Ania. L’associazione ritiene che «l’impianto di tale procedura sia non corrispondente alle esigenze dei cittadini che preferiscono non ricorrere a tale esercizio». Per Perrotta «il dato numerico di 260 casi esaminati in due anni basta a decretare la valutazione qualitativa che il mercato assegna a tale “promozione”».
Asso Consum fa sapere di aver sottoposto 5 casi e solo in una circostanza è stato ritenuto che ci fossero le congruità per procedere. Un caso che si è concluso dopo 4 mesi di procedura. E proprio questo il punto. «A Roma o Milano un giudizio presso il giudice di pace si può concludere in 8/12 mesi e a Nola o Isernia anche in soli 3 mesi con la completa soddisfazione del consumatore e non con l’espletamento di un percorso conciliativo», afferma Perrotta che aggiunge: «La piattaforma web presentata lo scorso 27 luglio in formato beta si ritiene sia un ulteriore spreco di risorse e di energie».
Per Perrotta «ben venga che un soggetto privato, l’Ania, offra un contributo finanziario alla realizzazione di un progetto dopo averlo valutato e verificato nella fattibilità, finalizzato a offrire ai consumatori un migliore servizio, ma questo rappresenta un approccio culturale completamente inverso a quello a cui ci si chiede di aderire». (fs)
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