L’Associazione italiana brokers di assicurazioni e riassicurazioni giudica positivamente la norma legata all’obbligatorietà del risarcimento diretto da parte delle compagnie estere operanti in Italia. E sul sistema attuale bonus / malus e sulla portabilità della black box ritiene che…

L’Aiba (Associazione italiana brokers di assicurazioni e riassicurazioni) vede con favore la norma, prevista dal Ddl Concorrenza di recente approvazione, che rivede la disciplina del risarcimento diretto in caso di sinistri auto estendendola anche alle compagnie assicurative europee che operano in Italia. L’entrata in vigore è prevista il 1° gennaio 2023.
Si tratta di una misura che, ha sottolineato Flavio Sestilli, presidente di Aiba, «ha il potenziale di apportare benefici tanto agli assicurati quanto al mercato stesso. L’estensione dell’indennizzo diretto, infatti, amplia la certezza del risarcimento del danno in caso di sinistro stradale e permette insieme di accedere all’indennizzo in tempi più rapidi, per una maggiore efficienza complessiva del servizio all’utente finale. Il provvedimento, inoltre, potrà consentire di correggere una situazione di asimmetria tra compagnie italiane ed estere operanti in Italia, favorendo una maggiore concorrenzialità e aiutando tutti i danneggiati a godere di una procedura di risarcimento univoca tra compagine italiane e straniere».
In sinergia con questo tema, Aiba sostiene “l’importanza e la necessità” di una revisione “più ampia” del settore dell’assicurazione auto, “perché possa fornire una risposta migliore, in termini di tutele e di costi, alle esigenze degli assicurati”. Tra le priorità, l’associazione evidenzia “un superamento / aggiornamento dell’attuale sistema Bonus-Malus” e un intervento “volto a favorire la portabilità della scatola nera”.
«Il sistema Bonus – Malus attuale», ha affermato Sestilli, «è diventato sempre più obsoleto e, di conseguenza, meno efficace perché essendo basato su un unico parametro (il numero di sinistri) non è in grado di fornire una misurazione reale e adeguata del rischio. A partire dal 2007 (con la possibilità di accedere all’interno di un nucleo familiare alla classe di merito del familiare più virtuoso) si è assistito a un progressivo aumento degli assicurati nella classe più alta. Al contempo, questa dinamica ha ridotto la premialità del sistema, che intendeva responsabilizzare i conducenti e appunto premiare gli utenti più accorti e che provocano il minor numero di sinistri. Una riforma del sistema Bonus – Malus richiede un approccio strutturato che dovrebbe mettere al centro un maggior numero di parametri, oltre ai soli sinistri, a cominciare dagli effettivi stili di guida di ciascuno. Questo è ancora più importante di fronte al trend inflazionistico che stiamo registrando».
Infine, per quanto riguarda la questione scatola nera, Sestilli ha voluto rimarcare quanto evidenziato dall’Ivass, che ha posto all’attenzione la non trasferibilità tra una compagnia e l’altra dei dati sulle abitudini di guida, che, in base ai rilievi dell’autorità, limita la concorrenza e porta le compagnie a impostare strategie di prezzo orientate all’aumento del premio al crescere degli anni di permanenza. «Riteniamo fondamentale», ha concluso il presidente di Aiba, «che si apra un’approfondita riflessione sul tema e che si lavori nell’interesse e per una tutela sempre migliore degli utenti».
Fabio Sgroi
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