La diminuzione dei volumi registrata è riconducibile alla flessione della produzione di ramo I, mentre la nuova produzione di ramo III è cresciuta.
Arca Vita (gruppo Unipol) ha chiuso l’esercizio 2020 con un utile netto di 61,8 milioni di euro (64,8 milioni di euro a fine 2019) e una raccolta premi contabilizzati complessivi pari a 1,1 miliardi di euro (-32,4%). La nuova produzione è stata pari a poco oltre il miliardo di euro (-33,5%).
C’è da sottolineare che già alla fine del 2019, Arca Vita «aveva condiviso con le principali banche distributrici l’assegnazione di plafond di ramo I inferiori rispetto agli esercizi passati anche per incentivare la nuova produzione di prodotti multiramo, con la consapevolezza già in partenza che la raccolta sarebbe stata inferiore rispetto all’esercizio 2019, ma che avrebbe favorito un più equilibrato mix tra ramo I e III». In questo contesto si sono inseriti anche gli effetti della crisi sanitaria ed economica legata alla pandemia.
Il calo di volumi registrato è riconducibile alla diminuzione della produzione di ramo I (nuova produzione -45%), mentre la nuova produzione di ramo III è cresciuta del 52,8%. Nella raccolta di ramo I la componente di prodotti tradizionali ha pesato per il 34,4%, mentre quella di ramo I dei prodotti multiramo per il 59,9%. La raccolta multiramo è cresciuta del 47,7% rispetto alla chiusura dell’esercizio precedente, grazie anche all’allargamento della platea di banche distributrici che collocano prodotti di questo tipo.
La raccolta netta (che tiene conto nelle uscite non solo di scadenze e riscatti, ma anche di liquidazioni per sinistro e delle rendite erogate) a dicembre 2020 è stata positiva e pari a 590,1 milioni di euro (1,1 miliardi di euro a dicembre 2019); sul valore ha inciso la diminuzione della produzione di ramo I.
Relativamente alle uscite, i riscatti sono diminuiti dell’1,4%, le scadenze sono aumentate del 43%, così come le rendite (+11,7%) e i sinistri (+30,1%). (fs)
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