Il presidente dell’Ivass a proposito del nuovo testo: «Confidiamo che le rimanenti difficoltà siano superate e che si possa finalmente completare in tempi stretti il quadro normativo».
A sei anni dalla sua istituzione per legge, l’arbitro assicurativo non ha ancora visto la luce. Sulla questione Luigi Federico Signorini, presidente dell’Ivass, non nasconde il suo rammarico.
«L’articolato iter previsto dalla legge per l’emanazione della normativa di attuazione non si è concluso», ha fatto presente il numero uno dell’authority. «Dopo il parere interlocutorio reso da ultimo dal Consiglio di Stato, abbiamo fornito ai ministeri competenti tutto il nostro supporto per riscontrare debitamente le osservazioni avanzate. Vi è ora un nuovo testo; confidiamo che le rimanenti difficoltà siano superate e che si possa finalmente completare in tempi stretti il quadro normativo, cui seguiranno gli adempimenti organizzativi indispensabili. Certamente vi sono stati nel tempo utili affinamenti; ma qualche volta il meglio, come si dice, è nemico del bene. Per vari anni ai consumatori di assicurazione», ha continuato Signorini, «è mancata una tutela che è prevista dalla legge, e che si è rivelata molto utile nei comparti del credito e della finanza. In ogni caso, nel tempo la normativa di attuazione andrà probabilmente adattata all’esperienza concreta, perché non tutto si può prevedere in anticipo; uno snellimento della procedura di adozione gioverebbe anche a rendere più flessibile la gestione delle modifiche che si rendessero necessarie in futuro». (fs)
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