È stato illustrato stamattina a Roma e fa una disamina del fenomeno sempre meno governato della medical malpractice negli ospedali italiani.
«Quando le compagnie si ritirano dal campo e viene a mancare un vero mercato assicurativo è un segnale che la razionalità si è persa e che il tessuto sociale si sta disgregando. È ciò che sta accadendo nella protezione della Rc per le aziende sanitarie italiane». È un passaggio della presentazione di Aldo Minucci, presidente dell’Ania, contenuta nel dossier Malpractice, il grande caos, illustrato questa mattina a Roma dall’associazione delle imprese assicurative.
«Negli ultimi anni è divenuto sempre più difficile assicurare le conseguenze della malpractice medica», scrive Minucci. «Non solo per la continua crescita dei risarcimenti ma, soprattutto, per la progressiva impossibilità di valutare il rischio da coprire a causa delle decisioni dei tribunali, della mancanza di appropriate tecniche di contenimento del rischio (risk management) e dell’indeterminatezza di salde e validate linee guida della professione medica. La rarefazione dell’offerta assicurativa ha conseguenze evidenti. I cittadini vittime della malasanità sono meno protetti. I medici vivono con crescente disagio i rischi della propria professione, lo stato paga un prezzo elevato per la medicina difensiva cui i sanitari fanno ricorso per evitare contenziosi legali. La malpractice medica non è un problema soltanto italiano, ma altrove riforme appropriate sono state attuate da almeno 10 anni».
Il Dossier, di cui è autore Riccardo Sabbatini (ex giornalista de Il Sole 24 Ore) evidenzia che:
– Le assicurazioni italiane assicurano sempre meno i rischi di malpractice degli ospedali italiani. In Toscana, Liguria, Puglia, Basilicata e ora anche in Sicilia le compagnie sono uscite di scena, sostituite da forme di autoassicurazione o non assicurazione. Nelle altre regioni prevale un sistema misto in cui si ricorre a una polizza soltanto per coprire i sinistri di importo maggiore;
– Gli ultimi dati appena pubblicati dell’Ania, relativi al 2012, riflettono questo trend. La stima dei premi nelle coperture assicurative degli ospedali è in diminuzione (-4,3%, a 288 milioni). Includendo anche le polizze dei medici la raccolta del ramo è invece in crescita (+3,6%, a 543 milioni);
– Nel 2012 sono stati denunciati 31.200 sinistri in leggero decremento (-0.8%) rispetto all’anno precedente. La riduzione è più consistente (-8%) rispetto al 2010 quando le richieste di risarcimento raggiunsero il picco;
– Il bilancio tecnico del ramo continua a evidenziare un significativo squilibrio (rapporto sinistri a premi pari al 122% nel 2012) anche se con intensità attenuata rispetto agli anni critici del passato decennio;
– A partire dal 14 agosto prossimo scatta l’obbligo di assicurazione dai rischi di Rc professionale per i medici (con l’esclusione dei dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale);
– Oltre il 50% degli “eventi avversi” in sanità potrebbero essere evitati con appropriate misure di risk management;
– In materia di malpractice l’Italia sconta un ritardo più che decennale rispetto alle riforme strutturali intraprese in molti paesi (tra cui Usa, Francia, Gran Bretagna, Irlanda) nel periodo 2000-2003. (fs)
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