L’associazione nazionale fra le imprese assicuratrici ha comunicato oggi l’interruzione delle trattative con le organizzazioni sindacali rappresentative degli agenti assicurativi. Ecco perché.

Sembrava potesse essere la volta buona. E invece niente. Nella giornata di oggi l’Ania ha comunicato l’interruzione delle trattative per il nuovo Accordo nazionale agenti. Impossibile proseguire il confronto con le organizzazioni sindacali rappresentative degli agenti assicurativi Sna / Anapa / Anagina, ha sottolineato l’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici. “Si sono, infatti, registrate posizioni inconciliabili in relazione al tema della titolarità dei dati del cliente, visto in particolare l’assunto dello Sna di ritenere l’agente sempre e solo titolare “autonomo” del dato”, ha spiegato l’Ania in una nota.
L’associazione presieduta da Maria Bianca Farina ritiene che “questa posizione sia in contrasto con la natura stessa del rapporto agenziale e che tale profilo non possa, peraltro, essere regolato in maniera uniforme a livello di accordo nazionale con evidenti ricadute in termini di oneri anche per i singoli agenti. Ciò non esclude che compagnie di assicurazione e agenti possano disciplinare i rapporti in merito alla titolarità del dato, in relazione alle specifiche realtà, come del resto avviene già oggi nell’ambito di accordi aziendali di secondo livello e individuali”.
La delegazione di trattativa dell’Ania, vista la posizione dello Sna, ha dovuto prendere atto dell’impossibilità di giungere a un accordo complessivo e ha quindi dovuto interrompere il negoziato, “pur registrando la disponibilità delle altre sigle sindacali a valutare soluzioni adeguatamente flessibili”, si legge nel comunicato. Infatti, “l’evoluzione intervenuta dalla stipula del precedente Accordo nazionale agenti del 2003, ha mostrato la necessità di un’articolazione della contrattazione a livello decentrato, che consenta alle compagnie di assicurazione e agli agenti di disciplinare i rapporti di distribuzione tenendo conto delle rispettive specifiche esigenze”.
Nella visione di Ania, il nuovo accordo avrebbe dovuto essere la “carta dei diritti e dei doveri che ogni rapporto agenziale è chiamato a rispettare, lasciando alla contrattazione aziendale di secondo livello il compito di entrare nel merito e nel dettaglio delle specificità legate alle operatività delle singole compagnie di assicurazione e delle rispettive reti agenziali”.
«È con rammarico che, dopo un lungo confronto, si siano dovute interrompere le trattative», ha affermato Umberto Guidoni, capo della delegazione di trattativa per l’Ania. «L’associazione ha sin da principio manifestato l’interesse a giungere a un accordo a livello nazionale, coerente con il nuovo mondo della distribuzione dopo la direttiva Idd e con il diffondersi di nuovi strumenti normativi e di comunicazione. Resta, comunque, confermata la disponibilità dell’associazione a valutare in futuro la possibilità di riaprire le trattative qualora cambiassero le condizioni oggi registrate».
Fabio Sgroi
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