L’Associazione nazionale esperti infortunistica stradale fa riferimento, fra l’altro, al tentativo da parte dell’Ania di diminuire l’entità dei risarcimenti del danno biologico.
«Le compagnie assicurative guadagnano di più, hanno premi più alti e pagano un minor numero di sinistri. Negli ultimi 14 anni, secondo dati Istat, il numero dei sinistri è sceso del 60%, i morti sono passati dagli oltre 8.000 dell’anno 2000 ai 3.000 di oggi, i risarcimenti sono stati nello stesso periodo drasticamente ridotti di almeno il 50% e basterebbe solo questo per capire che i numeri forniti da Ania sono falsi». L’Aneis (Associazione nazionale esperti infortunistica stradale) attacca senza mezzi termini l’Associazione fra le imprese assicuratrici e parla di «battaglia impari» fra «le lobby assicurative e i diritti degli italiani».
Il presidente di Aneis, Luigi Cipriano, va oltre: «Nel 2011 la Cassazione ha stabilito che il risarcimento del danno biologico deve avvenire applicando le tabelle predisposte dal Tribunale di Milano e nel 2013 la Cassazione ha ribadito l’equità della tabella di Milano e dei valori dei risarcimenti così calcolati. Ora, però, le assicurazioni vorrebbero dimezzarli. A chi oggi è stata riconosciuta un’invalidità del 100% e ha 35 anni spetterebbe, secondo le tabelle, poco più di 1 milione di euro, ma se passasse la proposta delle assicurazioni lo stesso soggetto andrebbe a percepire circa 700.000 mila euro. Questo», ha concluso Cipriano, «penalizzerebbe notevolmente le vittime degli incidenti stradali e incrementerebbe notevolmente i già floridi guadagni delle compagnie assicuratrici». (fs)
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