Al secondo posto si conferma l’interruzione dell’attività. Poi le catastrofi naturali.
È il cyber il principale rischio aziendale a livello globale per il 2024 secondo la nuova edizione dell’Allianz Risk Barometer.
Per il 36% di chi ha risposto all’indagine, le violazioni dei dati, gli attacchi alle infrastrutture critiche o ai beni fisici e l’aumento degli attacchi di ransomware generano timori per i sistemi informatici. Il cyber, dunque, si conferma la principale preoccupazione per il terzo anno consecutivo e per la prima volta con un margine netto (5 punti percentuali).
Sempre a livello globale, l’interruzione dell’attività (anche della supply chain) rimane al secondo posto (31% delle risposte), mentre al terzo posto (26%) troviamo le catastrofi naturali (tempeste, inondazioni, terremoti, incendi, eventi meteorologici estremi), che guadagnano posizioni (nel 2023 erano al sesto posto).
In quarta posizione (19%) ci sono i cambiamenti nello scenario legislativo e regolamentare (sanzioni economiche, protezionismo, disgregazione dell’Eurozona), in ascesa visto che nella precedente rilevazione erano al quinto posto.
Quinta posizione (19%) (in discesa, in precedenza erano al terzo posto) troviamo i cambiamenti nello scenario macro economico (inflazione/deflazione, politiche monetarie, programmi di austerity).
Gli incendi e le esplosioni (19%) salgono dal nono al sesto posto), mentre in settima posizione (18%), stabile, c’è il cambiamento climatico (rischi fisici, operativi e finanziari derivanti dal riscaldamento globale).
Salgono dal decimo all’ottavo posto (14%) i rischi politici e la violenza (instabilità politica, guerra, terrorismo, colpi di stato, agitazioni civili, scioperi, rivolte); nona posizione (13% delle risposte) per i cambiamenti nei mercati (aumento della concorrenza / ingresso nuovi operatori, fusioni e acquisizioni, stagnazione e fluttuazione del mercato). Chiude la classifica (12%) la carenza di forza lavoro qualificata.
L’Allianz Risk Barometer (quella del 2024 è la 13esima pubblicazione) è una classifica annuale dei rischi d’impresa stilata da Allianz Commercial, insieme ad altre entità operative del gruppo Allianz, e riepiloga le opinioni di 3.069 esperti di risk management in 92 paesi e territori, tra cui ceo, risk manager, broker ed esperti assicurativi.
L’indagine di Allianz ha evidenziato come le grandi aziende, le medie e le piccole imprese siano accomunate dalle stesse inquietudini in materia di rischi: «preoccupazioni per i sistemi informatici, le interruzioni dell’attività e le catastrofi naturali». Tuttavia, «si amplia il divario di resilienza tra le grandi e le piccole imprese, in quanto la consapevolezza del rischio tra le organizzazioni più grandi è cresciuta dopo la pandemia, con un notevole impulso a migliorare la resilienza, come attesta il report. Al contrario, le aziende più piccole spesso non hanno il tempo e le risorse per identificare e prepararsi efficacemente a una gamma più ampia di scenari di rischio e, di conseguenza, impiegano più tempo per far ripartire l’attività dopo un incidente imprevisto».
Fabio Sgroi
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