Nel periodo 2013-2018 sono stati i danni da incendi ed esplosioni a causare le maggiori perdite per le imprese. I risultati della ricerca “Global Claims Review”.
Gli incendi e le esplosioni restano al primo posto fra le cause che generano i maggiori indennizzi per le compagnie assicurative nel mondo. E questo nonostante i rischi informatici e l’impatto delle nuove tecnologie stiano guadagnando terreno. È quanto è emerso da una ricerca di Allianz Global Corporate & Specialty (Agcs) che ha evidenziato come la maggior parte degli indennizzi legati a incendi ed esplosioni derivi da fattori tecnici o umani, nonostante negli ultimi due anni catastrofi naturali come gli uragani abbiano causato danni devastanti.
L’ultima edizione del Global Claims Review, a cura di Agcs, ha fatto riferimento alle cause principali degli indennizzi assicurativi alle aziende sulla base di un’analisi di 470.000 sinistri in oltre 200 Paesi negli ultimi cinque anni (da luglio 2013 a luglio 2018), per un valore di circa 58 miliardi di euro (66,5 miliardi di dollari Usa).
A livello mondiale, l’analisi mostra che oltre il 75% delle perdite finanziarie deriva da 10 cause di sinistro: il principale è l’incendio/esplosione, che rappresenta quasi il 24% del valore di tutti gli indennizzi. Negli ultimi cinque anni gli incendi e le esplosioni hanno causato perdite per oltre 14 miliardi di euro e sono responsabili di oltre la metà (11) dei 20 maggiori eventi catastrofici non naturali analizzati. Il danno medio è di quasi 1,5 milioni di euro.
Le collisioni/ incidenti aerei (14%) si collocano per valore degli indennizzi al secondo posto tra le principali cause di sinistro a livello mondiale. Terzo posto per i difetti di lavorazione/manutenzione (8%) e a seguire uragani (7%), prodotti difettosi (6%), danni ai beni, incluso movimentazione e stoccaggio, e guasto ai macchinari, incluso guasti al motore (5%), allagamenti (3%), affondamento/collisione di navi e indennità professionale, per esempio negligenza/consigli errati (2%).
Nonostante i recenti risarcimenti record negli Stati Uniti e nel mondo per catastrofi naturali, l’uragano è l’unico evento tra questi ad apparire tra le prime 10 cause di sinistro. L’analisi mostra che gli indennizzi assicurativi alle aziende derivano tipicamente da danni dovuti a fattori tecnici o umani – o eventi catastrofici non naturali – che rappresentano l’87% del valore di tutti gli indennizzi e il 95% per numerosità.
L’entità degli indennizzi varia di molto in base alla diversa natura dei rischi. I risarcimenti più significativi nelle coperture alle aziende (superiori ai 100 milioni), come quelle derivanti per esempio da incendi, incidenti aerei o marittimi, rappresentano numericamente meno dell’1% dei sinistri analizzati, ma un terzo del valore totale, pari a 18,9 miliardi di euro. Al contrario, circa il 90% dei sinistri sono pari o inferiori a 50.000 euro, rappresentando solo il 4% del valore totale.
I costi associati all’impatto dell’interruzione dell’attività (business interruption) possono aggiungersi in modo significativo al totale delle perdite finali dovute a incendi ed esplosioni, così come in molte delle altre principali cause di perdita identificate nel rapporto. Quasi tutte le più grandi richieste di indennizzo assicurativo nel ramo property adesso includono un elemento relativo alla business interruption: la media degli indennizzi assicurativi danni indiretti ammonta a 3,1 milioni di euro. Si tratta di un aumento di circa il 39% rispetto alla corrispondente perdita media dei danni diretti (2,2 milioni euro).

L’analisi mostra, inoltre, che negli ultimi cinque anni le compagnie assicurative hanno pagato in media 32 milioni di euro al giorno per coprire i sinistri; solo Agcs ha pagato nel 2017 circa 4,8 miliardi di euro ai suoi assicurati.
«Il rapporto evidenzia la crescita dei valori degli indennizzi e quindi dei rischi sia per le imprese sia per le compagnie assicuratrici», ha affermato Philipp Cremer, global head of claims di Agcs. «Nell’attuale contesto economico sempre più interconnesso e globalizzato, le perdite finanziarie sono in aumento a causa della concentrazione geografica dei valori degli indennizzi, spesso in aree a rischio, e degli effetti a catena di supply chain e reti globali. Guardando al futuro, le nuove tecnologie porteranno benefici dal punto di vista del business, ma anche un aumento dei rischi e delle richieste di risarcimento. Tuttavia, offrono anche l’opportunità di prevenire e mitigare le perdite e migliorare il processo di liquidazione dei sinistri per i nostri clienti».
Per quanto riguarda la ripartizione dei sinistri per settore di attività, con riferimento al valore degli indennizzi troviamo quelli relativi all’aviation (22%), seguiti da property ed energy (17%), marine (15%), engineering (14%), liability (5%), financial lines e mid-corporate (4%), entertainment e altro (1%).
Per numero di indennizzi troviamo al primo posto il settore marine (49%), seguito da mid-corporate (19%), aviation (10%), liability (8%), property (4%), financial lines ed engineering (3%). (fs)
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