mercoledì 05 Novembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

AGIT SI PREPARA AL CONGRESSO ELETTIVO. MELIS: «IL FUTURO DIPENDE DALLE DECISIONI CHE PRENDEREMO OGGI»

Il presidente degli agenti Groupama chiama a raccolta gli associati e nella lettera di presentazione del Congresso elettivo, che si terrà a Milano Marittima, affronta diverse tematiche, fra cui quelle legate ai sindacati e alle associazioni generaliste di categoria.
  

Ufficio presidenza Agit 7 ottobre 14Agit (Agenti Groupama Italia) ha scelto Milano Marittima (Ravenna) come luogo per celebrare la quinta edizione del Congresso nazionale, chiamato a eleggere i nuovi vertici. I lavori assembleari si terranno dal 27 al 29 novembre presso il Palace Hotel di viale 2 Giugno 60, appunto a Milano Marittima.  «Sarà un evento molto importante per la nostra giovane associazione, A.G.IT. e per chi, come noi, pensa che sia ancora possibile credere nella solidarietà e nella ricerca di soluzioni che facciano mantenere un ruolo primario agli agenti di assicurazione nel mercato assicurativo italiano», scrive Pietro Melis, presidente di Agit, nella lettera di presentazione dell’evento indirizzata agli iscritti. (Nella foto, l’ufficio di presidenza di Agit riunito lo scorso 7 ottobre a Oristano)

«La rivoluzione tecnologica in atto potrebbe condizionare fortemente la nostra vita professionale. La digitalizzazione di tutto il compendio contrattuale con gli assicurati e l’inevitabile triangolazione assicurato – agente – compagnia metterà noi e la compagnia di fronte a scelte delicate e fondamentali per la tenuta dei rapporti e dei modelli organizzativi. La tentazione di poter saltare il passaggio dell’intermediario agente usando le nuove tecnologie è sempre dietro l’angolo», continua Melis. «Noi abbiamo già fatto un buon lavoro propedeutico con gli accordi sottoscritti che lentamente e faticosamente stanno trovando attuazione. La digitalizzazione degli archivi potrà a breve essere una prima risposta alle nostre esigenze di contenimento dei costi. L’accordo sui dati di agenzia e sui tracciati restituiti su un programma gestionale di proprietà dell’agente è una garanzia anche nel caso di risoluzione del rapporto agenziale. Sono convinto che i cambiamenti ci devono vedere sempre molto attenti ma non timorosi. Il nostro impegno è sempre stato quello di garantire le nostre prerogative cercando di governare i fenomeni che le innovazioni producono».

Nella lettera c’è anche un passaggio che riguarda il rapporto fra il gruppo agenti e la mandante. «È improntato al reciproco rispetto e al costante confronto su tutte le tematiche che interessano la nostra vita professionale. Il nostro futuro però non dipende solo da noi o dai nostri rapporti con Groupama», precisa Melis, «ciò che si muove attorno a noi, fuori dal nostro confine di competenza non può quindi non interessarci e preoccuparci».

Altro riferimento è a Sna, Anapa e Unapass. «I sindacati e le associazioni generaliste di categoria ci stanno facendo assistere a uno spettacolo incomprensibile. Si litiga su tutto con tutti. Le conquiste di libertà ottenute dal 2007 ad oggi non hanno prodotto una maggiore partecipazione all’associazionismo generalista. Nel 2007 gli iscritti a Sna e Unapass superavano abbondantemente il 50% degli agenti attivi (solo Sna contava circa 9.000 iscritti). Ora non si arriva al 40% con una sigla in più. Credo sia sacrosanto difendere i diritti di libertà che a fatica siamo riusciti ad ottenere, ma ciò non è sufficiente per impedire il processo di disintermediazione che aleggia nella mente di qualcuno. Stiamo perdendo terreno nei rami danni e in particolare sulla Rc auto. Una martellante pubblicità imperniata solo sul prezzo sta declassando il valore assicurativo delle polizze e sta creando enormi problemi agli agenti. Le conseguenze le pagheranno in futuro anche le compagnie. Le grandi concentrazioni di marchi avvenute ultimamente mettono in serio pericolo la libera concorrenza e il tentativo di alcuni gruppi assicurativi di ridimensionare gli intermediari agenti è ormai più che evidente. Così come è evidente, sin dal 2007, la volontà dell’Ania di non procedere più nel rinnovo dell’accordo di primo livello con l’obiettivo di spostare la trattativa su quei temi, alla contrattazione di secondo livello che vedrebbe la categoria degli agenti obiettivamente in una posizione più debole complessivamente. Il passo successivo quale sarebbe? La trattativa con i singoli agenti? Io credo che questo vada evitato. Dobbiamo lavorare per fare in modo che la trattativa che riguarda gli argomenti che regolano i rapporti agenti/compagnie restino fuori dalla contrattazione aziendale di secondo livello».

Sul Fondo pensione agenti Melis scrive: «Il tentativo di scardinarlo per trasformarlo, anche questo, in un elemento previdenziale aziendale ci deve vedere impegnati ad evitare prima di tutto il commissariamento da parte di Covip ed a trovare una soluzione equilibrata fra le parti sociali. Per ottenere questo bisogna discutere attorno a un tavolo con determinazione ma senza illudersi di sbrigarsela da soli».

Infine, l’ultimo riferimento è ai vertici di Groupama. «Quest’anno abbiamo assistito all’avvicendamento dell’amministratore delegato della compagnia. Abbiamo un top management nuovo che ha garantito il mantenimento di tutti gli accordi in essere e del modello relazionale Agit/Groupama. Non abbiamo motivo di dubitare che questo sia il reale intento della compagnia. Ma alcune difficoltà potrebbero sorgere. L’accelerazione impressa su alcune funzioni ha già creato qualche difficoltà. Si dovrà vigilare affinché le decisioni che si prendono al di fuori del confronto non siano negative per gli agenti, e questo anche al di là delle migliori intenzioni. Molti argomenti da trattare e molte decisioni da prendere».

Fabio Sgroi

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