Le questioni sollevate durante l’ultima assemblea erano diverse, pur in un contesto di rapporti distesi e positivi fra compagnia e agenti. Il presidente Angelo Mangano, in questo articolo, fa il punto.
A distanza di quasi tre settimane dal congresso di Napoli, Agenti Groupama Italia (Agit) comincia a intravvedere qualche novità in merito alle richieste avanzate dal gruppo agenti alla mandante e messe nero su bianco nella mozione finale.
Nel corso dell’evento di Napoli è stato sottolineato più volte il clima positivo che ormai da tempo caratterizza le relazioni fra i vertici di Groupama Assicurazioni e la rappresentanza agenziale. E dunque l’intenzione è quella di proseguire il cammino insieme. Pur rispettando i reciproci ruoli.
«Oggi abbiamo a che fare con una compagnia che è estremamente solida dal punto di vista finanziario e di questo siamo contenti», ha affermato Angelo Mangano (nella foto sopra), presidente di Agit, nel suo intervento in sede di congresso. «Collaborare con una mandante che è soddisfatta dei risultati aiuta tutti quanti noi a lavorare meglio e in modo molto più facile. I vertici e i vari direttori hanno avuto un ruolo sicuramente molto rilevante nel raggiungimento dei risultati positivi, ma io credo che anche gli agenti hanno avuto un ruolo fondamentale. E questo si è tradotto in un anno, l’ultimo, trascorso in modo tranquillo, anche se per la verità negli ultimi mesi qualche turbamento lo abbiamo avuto a causa di dinieghi o comunque risposte non soddisfacenti da parte dei direttori della compagnia relativamente ad alcune nostre richieste».
Vediamo allora quali sono le questioni aperte, alcune inserite nella mozione.
MANUTENZIONE DI PORTAFOGLIO – «È una procedura ancora attuale, ma che ha origine negli anni 2018 e 2019, un biennio complicato per Groupama a causa di importanti problemi finanziari che hanno riguardato, appunto, la filiale italiana», ha ricordato Mangano. «La necessità, allora, di fare una massiccia pulizia di portafoglio ha portato la compagnia a inserire paletti veramente rigidi ed estremamente pesanti per noi agenti».
Oggi la situazione è ben diversa: «Groupama ci ha evidenziato come sia contenta degli andamenti tecnici, di aver sistemato alcuni aspetti della parte finanziaria ed economica, che il dato sui sinistri è positivo, insomma tutta una serie di parametri che testimoniano come la compagnia sia in buona salute. E allora perché non mettere mano alla manutenzione del portafoglio, dal momento che ci sono alcuni parametri che penalizzano troppo determinati cluster?», si è chiesto il presidente di Agit. «Nei mesi scorsi abbiamo motivato le nostre ragioni in maniera corretta e seria, abbiamo ottenuto inizialmente un ok per discuterne ma poi ci è stato detto che non c’era la volontà di rivedere l’attuale procedura».
Nell’incontro che il gruppo agenti ha avuto con la direzione della compagnia una decina di giorni dopo il congresso di Napoli è stata raggiunta una intesa finalizzata alla costituzione di un tavolo di lavoro specifico. «I tempi sono da definire», ha dichiarato Mangano a Tuttointermediari.it. «Noi ribadiamo la necessità di rivedere alcuni parametri molto rigidi e penalizzanti, fermo restando la necessità di avere una manutenzione di portafoglio che salvaguardi e mantenga gli andamenti tecnici delle agenzie e della compagnia».
QUESTIONARIO DEMANDS & NEEDS – «Da fine 2023 la compagnia ci ha chiesto di modificare il questionario, ma noi ci siamo sempre opposti perché riteniamo che le modifiche proposte vadano ad aumentare la burocrazia rendendo meno tempestiva l’emissione delle polizze. La volontà della compagnia, in sostanza, era quella di modificare il questionario, inserirlo all’interno dell’anagrafica, come poi ha fatto non in condivisione con il gruppo agenti, per ottenere il consenso della privacy commerciale. Serve una procedura che consenta all’agente, al quale l’Ivass impone l’obbligo di proporre il prodotto più coerente in base alle esigenze del cliente, di emettere la polizza più adeguata e non il prodotto che viene scelto in base a un algoritmo dell’azienda, che a volte non permette di avere in target la polizza più confacente per il cliente…».
Su questo punto, sempre nel corso dell’incontro post congresso, il gruppo agenti ha ottenuto l’apertura di un tavolo di lavoro, nei primi giorni del prossimo mese di novembre, «per individuare una modalità operativa più snella e tempestiva», ha affermato Mangano.
POLIZZE CATASTROFALI – «Nella prima stesura, da parte della compagnia, della tariffa cat nat i premi erano “allucinanti”, quattro – cinque volte superiori rispetto alla concorrenza. Si è intervenuti, ma ancora oggi riteniamo che le tariffe applicate da Groupama siano fuori mercato», ha spiegato in congresso Mangano. «In questo modo rischiamo di perdere i clienti storici e magari importanti. La nostra posizione è chiara e l’abbiamo più volte espressa, sia dall’inizio: noi non vediamo una opportunità commerciale nella legge che ha istituito l’obbligo per le aziende di dotarsi di una copertura contro le catastrofi naturali. Non ci interessa acquisire nuova clientela. Quello che abbiamo chiesto è tutelare i nostri clienti “storici”. Il rischio di perderli, infatti, è alto e questo non ce lo possiamo permettere. Inoltre, le notevoli differenze di tariffa rispetto alle altre compagnie ci espongono a delle pessime figure…».
Nell’incontro post congresso è stata raggiunta una intesa «per una rivisitazione delle tariffe e un’apertura dei vertici dell’azienda a salvaguardare i nostri clienti in portafoglio», ha dichiarato il presidente di Agit, che ha ricordato quanto affermato da Pierre Cordier, AD di Groupama Assicurazioni, durante il suo intervento al congresso di Napoli, a proposito delle polizze obbligatorie cat nat: “È un’opportunità fantastica”, “è un mondo che dovremo aggredire”, “avrà un effetto molto positivo a lungo termine”.
SPEREQUAZIONI FRA AGENTI – «Ancora oggi abbiamo casi in cui se un agente di provenienza Groupama fa una polizza Rc auto e inserisce la garanzia kasko si vede decurtare le provvigioni di 5-6 punti percentuali. Non è così per gli agenti di provenienza Nuova Tirrena. Abbiamo invitato la compagnia a fare una riflessione su questa sperequazione fra agenti che non ha alcun motivo di esistere. Anche in questo caso la mandante dapprima ci ha risposto che si sarebbe aperto un dialogo, salvo poi fare un passo indietro e chiudere la questione con un “no”. A noi questa sperequazione non piace», ha tagliato corto Mangano.
Quali novità dopo l’incontro post congresso? «La compagnia ci ha comunicato che stanno facendo delle verifiche della situazione al proprio interno», ha fatto sapere Mangano. «Ci attendiamo una risposta positiva per eliminare le distonie tra agenti. Nel 2012, con l’unificazione delle reti Groupama ed ex Nuova Tirrena, avevamo come Agit uniformato molte cose. È rimasta questa e spero che venga risolta a breve…».
TESTO UNICO AMMINISTRATIVO – «È stato rivisto e devo dire che il lavoro è stato condiviso tutto o quasi con il gruppo agenti», ha osservato Mangano. «La compagnia, di sua iniziativa, ha eliminato solo un articolo che prevedeva una sanzione del 20% sul premio in caso di scopertura amministrativa dell’agente verso la compagnia in caso di sinistro. Per noi questo articolo ha rappresentato una tutela dal momento che altre compagnie utilizzano questa eventualità come pretesto per revocare l’agente. Tutela che tutti gli agenti ex Nuova Tirrena hanno da mandato e che è stata estesa a tutti i nuovi mandati Groupama da più di 10 anni a questa parte. Quindi resterebbero sprovvisti di questa tutela solo i vecchi mandati Groupama, ma solo in teoria, perché va anche precisato che nei casi, appunto, di scopertura amministrativa con sinistro, i tribunali hanno sentenziato che la compagnia non può rivalersi sull’agente, se non per gli interessi legali sul premio incassato in ritardo». Anche in questo caso Mangano si è augurato che questo articolo «non venga cassato proprio per avere una uniformità tra tutti gli agenti».
RIGIDITA’ ASSUNTIVE E ANTIRICICLAGGIO– Per il presidente di Agit «persistono ancora delle problematiche di rigidità assuntiva in determinati settori. Nel corporate, per esempio, c’è una grandissima difficoltà ad assumere. Quello che chiediamo è una maggiore apertura da parte della compagnia per consentirci di lavorare meglio». Su questo punto non ci sono novità, per il momento.
Stesso discorso per quanto riguarda la questione antiriciclaggio. «Abbiamo aperto un tavolo di lavoro all’interno della nostra commissione tecnica informatica facendo presente alla compagnia il numero spropositato di stampe su carta a cui dobbiamo dare conto con riferimento alla recente circolare antiriciclaggio sul questionario di adeguata verifica, che va fatta ogni 5 anni. Si tratta di un qualcosa che dal punto di vista burocratico è estremamente oneroso. Abbiamo suggerito alla mandante di optare per una gestione in Otp in modo da velocizzare i tempi e risparmiare».
UN MAGGIORE COINVOLGIMENTO DELLA RETE – Nel suo intervento, a Napoli, al cospetto della direzione di Groupama, il presidente di Agit ha auspicato un maggiore coinvolgimento della rete nelle decisioni dell’azienda. «Da diverso tempo compagnia e gruppo agenti stanno lavorando bene. Succede, però, che ogni tanto la mandante si dimentica di coinvolgerci su temi che magari hanno un impatto sulla rete e poi ci presenta procedure già definite. Il fatto è che talvolta si tratta di iniziative che non rispondono alle aspettative della compagnia e successivamente la stessa ci chiede come migliorarle. E allora: perché non siamo coinvolti sin da subito? Eppure l’esperienza insegna che quando si lavora insieme i risultati arrivano…».
Fabio Sgroi
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