domenica 07 Settembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

AGENTI, BROKER E PROMOTORI? LE SOCIETA’ “INSURETECH” VOGLIONO FARLI FUORI

Le società che sfruttano la tecnologia applicata al mondo delle assicurazioni sono agguerrite. E di start-up ne stanno nascendo a bizzeffe. L’obiettivo? By-passare gli intermediari tradizionali e inserirsi nella relazione fra compagnia e cliente.  

TecnologiaLe società “insuretech” sono quelle società che sfruttano la tecnologia applicata al mondo delle assicurazioni. Di start-up ne stanno nascendo a bizzeffe. Gli intermediari tradizionali, agenti, broker e anche promotori, devono guardarsi bene da questi nuovi attori perché figurano tra le principali minacce che potrebbero appunto minare la loro professione.

È quanto segnala Ernst & Young, società mondiale specializzata nei servizi professio­nali di consulenza, transaction, assistenza fiscale e legale, revisione e organizzazione contabile.

Nel corso del recente convegno organizzato da Editrice Le Fonti dal titolo “Governance e cultura del rischio: le grandi sfide di Solvency 2 per le imprese di assicurazione, con focus su Innovazione organizzativa e commerciale, i modelli per un mercato che cambia, che si è tenuto a Milano, Dario Zuppi e Filippo Mastropietro (foto sotto), entrambi partner di EY Italia, hanno acceso un faro sulle tecnologie digitali (inclusi i social media, i cloud, l’analisi dei dati e il mobile), «che hanno cambiato il mondo a una velocità impressionante e stanno rapidamente emergendo come forze disruptive per le imprese di tutti i settori», compreso quello assicurativo. Fattori che stanno cambiando il modo in cui i consumatori interagiscono con le aziende e i brand, favorendo contemporaneamente lo sviluppo di nuovi modelli di business.

Filippo Mastropietro«Ormai si sta andando verso una digitalizzazione spinta», ha affermato Mastropietro. «Le tecnologie e l’innovazione hanno avuto un impatto dirompente sul modo di fare business. Le start-up tecnologiche nel mondo assicurativo hanno raccolto 2,6 miliardi di investimenti nel 2015. È una cifra impressionante. Ci sono società guidate da driver tecnologici che si stanno insinuando nel mondo assicurativo». Mastropietro ha citato l’esempio di Zenefits, software statunitense B2B per la gestione delle Hr, polizze assicurative comprese, che a maggio scorso ha raccolto oltre 500 milioni di dollari, Oscar, start up tecnologica statunitense che offre assicurazioni sanitarie associate a un dispositivo indossabile, che a giugno scorso ha raccolto 700 milioni di dollari e ZhongAn Insurance, la più grande start-up dell’insurtech di proprietà cinese (valutata 8 miliardi di dollari). «Si tratta di start-up che si stanno inserendo nella relazione fra compagnie e clienti cercando di gestire la relazione con i consumatori».

Ma quali sono i punti di forza delle società che stanno facendo della tecnologia il driver di spinta di un nuovo modello di business nel mondo assicurativo? «Sicuramente la gestione e lo sfruttamento del dato, fonte informativa preziosa per capire non solo i comportamenti dei clienti, ma cosa loro faranno in futuro», ha precisato Mastropietro. «Le società insurtech sfruttano le debolezze nella catena di valore dei player assicurativi esistenti, disintermediano le compagnie, rompendo questa catena fra compagnia, agente e cliente. In altre parole si tratta di nuovi modelli di business senza agenti, broker e promotori. I rischi assicurativi diventano quasi una commodity».

Fabio Sgroi

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