Antonio Canu e Mariagrazia Musto, rispettivamente presidenti di Gaag e Unat spiegano quelle che definiscono le «innovazioni» dell’ultimo accordo siglato con la mandante Generali Italia.
«Vogliamo sin da subito chiarire che quanto affermiamo non vuole rappresentare un giudizio di merito su analoghi accordi stipulati dagli altri gruppi agenti di Generali Italia. Siamo convinti che ciascuna rappresentanza abbia giustamente operato nell’ottica di tutelare gli interessi dei propri associati interpretandoli al meglio e rispettando le diverse caratteristiche imprenditoriali dei modelli distributivi del mondo agenziale di Generali». Ci tengono a fare questa premessa, Antonio Canu e Mariagrazia Musto, presidenti rispettivamente di Gaag (Gruppo aziendale agenti generali Lloyd Italico) e Unat (Unat Gruppo agenti – Generali Italia), che hanno risposto alla domanda posta da Tuttointermediari.it rispetto alle novità (e quindi alle differenze) contenute nell’ultimo accordo dati siglato con la mandante Generali Italia.
«L’accordo sottoscritto da Unat, Gaag e Gaat va valutato proprio rispetto al diverso modello, quello imprenditoriale professionale, che rappresenta la terza visione distributiva e questi tre gruppi agenti ne rappresentano la totalità», hanno aggiunto in premessa Canu e Musto, che non hanno nascosto la propria soddisfazione in merito al risultato ottenuto, come pure il Gaat.
E ora la risposta alla domanda di Tuttointermediari.it: «Il primo, importante e per noi fondamentale, risultato è la presa d’atto che la contitolarità del trattamento dei dati dei clienti si poggia sul riconoscimento di due distinte titolarità autonome: da un lato la compagnia e dall’altro gli agenti. Questo primo principio può apparentemente sembrare di carattere meramente formale, ma riveste, per contro, un rilevante aspetto di sostanza».
Ecco spiegato il perché: «Attraverso il consenso del cliente che sottoscrive l’informativa, infatti, compagnia e agenti sono autorizzati dal cliente stesso a trattare i dati su sistemi informatici proprietari distinti (su quelli presenti in Generali e quelli esistenti nelle agenzie) e non ad avere il semplice accesso ai dati sui sistemi di sede. Di fatto anche gli agenti, attraverso il consenso al trattamento anche in modo disgiunto da quello della compagnia, ottengono la titolarità del dato da utilizzare per tutte le attività previste dal regolatore e dalle leggi e continuano a esserne titolari anche in caso di cessazione del mandato con Generali Italia. Con l’affermazione di questi principi, a nostro parere, si realizza la pienezza, in tema di trattamento dei dati, della nostra imprenditorialità secondo il modello distributivo di cui parlavamo in premessa».
Secondo i presidenti di Gaag e Unat, l’accordo sottoscritto lo scorso 1° febbraio contiene anche altre innovazioni, come per esempio «la garanzia del flusso dei dati e altro».
Canu e Musto hanno infine riservato una riflessione finale, «senza alcun intento polemico», hanno sottolineato: se il Gruppo agenti Generali Italia (Ga-Gi) ha inteso «adeguare immediatamente il suo accordo al nostro mediante sottoscrizione di apposito addendum crediamo che un motivo, non solo formale, ci sarà pure e se la nostra caparbia resistenza nel difendere i nostri principi può essere servita a tutti per ottenere un risultato migliore non possiamo che esserne contenti e soddisfatti».
Fabio Sgroi
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