martedì 23 Settembre 2025

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SALVI SUL CASO FWU: «IMPROPRIO E FUORVIANTE CERCARE RESPONSABILITA’ TRA I DISTRIBUTORI»

Il presidente di UniAgenti: «Non spetta agli intermediari valutare la sostenibilità finanziaria di una compagnia: è un compito che ricade sulle autorità di vigilanza e sulle stesse compagnie, le cui strategie finanziarie sono indipendenti dalla rete di distribuzione. L’ispezione massiccia sulla rete invocata dallo Sna? È preoccupante…».

Roberto Salvi

«I distributori che hanno veicolato le polizze Fwu? Lo hanno fatto nel pieno rispetto delle normative vigenti, fornendo ai clienti informazioni sui prodotti e operando all’interno di un quadro regolamentare già definito». UniAgenti, sindacato degli agenti di assicurazione presieduto da Roberto Salvi, interviene sul caso di Fwu, la compagnia lussemburghese messa in liquidazione. E lo fa attraverso le parole del suo presidente.

«La messa in liquidazione di questa compagnia è un evento preoccupante che coinvolge migliaia di assicurati italiani e solleva interrogativi sulle dinamiche di vigilanza e di solidità delle compagnie operanti nel nostro mercato», ha dichiarato Salvi. «Tuttavia, è fondamentale distinguere con chiarezza le responsabilità. Non spetta ai distributori valutare la sostenibilità finanziaria di una compagnia assicurativa: questo è un compito che ricade sulle autorità di vigilanza e sulle stesse compagnie, le cui strategie finanziarie sono indipendenti dalla rete di distribuzione».

Per il presidente di UniAgenti tutto sembra originare da una problematica legata ai requisiti di Solvency II, il quadro normativo europeo che stabilisce gli obblighi di capitale per le imprese assicurative. «Se Fwu ha incontrato difficoltà nel rispettare questi requisiti», ha affermato Salvi, «è evidente che il problema nasce a monte, nelle politiche di gestione del rischio e nella solidità patrimoniale della compagnia. È quindi improprio e fuorviante cercare responsabilità tra i distributori, che hanno semplicemente commercializzato prodotti approvati e regolamentati. Per questo motivo riteniamo preoccupante che un sindacato di categoria, lo Sna, chieda un’ispezione massiccia sulla rete distributiva, una misura che rischia di colpire ingiustamente anche quei professionisti che hanno operato con trasparenza e professionalità».

UniAgenti, ha concluso Salvi, «continuerà a difendere la categoria, opponendosi a qualsiasi tentativo di scaricare sulla rete di distribuzione colpe che appartengono ad altri livelli del sistema assicurativo. Allo scopo, ha aperto un canale di supporto e di confronto per chi ne avesse bisogno».

Fabio Sgroi

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